Nel 2005, durante la trasmissione condotta dall’ex campione argentino, misero da parte gli attriti e diedero spettacolo.
Un video del 2005, ora è ancora più toccante. Un misto tra ammirazione e tristezza. Era la prima puntata de “La Noche del 10”, programma televisivo argentino condotto da Diego Armando Maradona. Sancì in diretta tv la grande pace tra l’ex Pibe de Oro e Pelé, scomparso ieri all’età di 82 anni.
Il passato tra i due era stato burrascoso. Insulti, frecciate, qualche accusa pesante. Una sfida a distanza tra i due iniziata soprattutto quando il brasiliano aveva deciso di appendere gli scarpini al chiodo. Il fuoriclasse argentino, al contrario dell’ex stella verdeoro, si era autodefinito poco funzionale al potere a differenza di O Rey. Entrambi così geniali in campo, eppure diversissimi tra loro. Una distanza che in quel 2005 era stata colmata nel modo più semplice possibile. Con un pallone in mezzo. Potevano trovare un modo migliore? Un momento indimenticabile: scambio di maglie, palleggi di testa in diretta, poi l’abbraccio finale. Più che caloroso. Un avvicinamento che scaldò il cuore di tutti gli amanti del calcio. “Ho un desiderio”, disse Maradona durante il suo show. “Quello di fare dei palleggi di testa con te”.
Il filmato dei palleggi di testa: il pubblico esaltato dalla scena
Detto, fatto: 25 tocchi di fila di testa senza far toccare terra al pallone. Il pubblico, esaltato, ha applaudito godendosi da vicino la scena iconica. Una rivalità accantonata e ribadita anche sui social da Pelé in occasione della morte di Maradona nel 2020. “Per me sarai sempre un grande amico con un cuore ancora più grande. Oggi so che il mondo sarebbe molto migliore se potessimo paragonarci di meno e cominciassimo ad ammirarci di più. Allora, voglio dire che sei incomparabile. La tua traiettoria è stata contrassegnata dall’onestà. E nel tuo modo unico e particolare, ci hai insegnato che dobbiamo amare e dire ‘ti amo’ molto più spesso. La tua rapida partenza non mi ha permesso di dirtelo, quindi scriverò: ti voglio bene Diego”. Un saluto a cui aveva aggiunto una speranza: “Un giorno, in paradiso, giocheremo insieme nella stessa squadra”. Il momento triste purtroppo è arrivato. Troppo presto.