Nobile Viviano, presidente dell’Associazione Pirotecnica Italiana, tra divieti, delibere e polemiche: “Dal 2 gennaio torneremo ad essere amati, ora siamo diavoli”
Presidente Viviano, il mondo pirotecnico si appresta a vivere la notte più lunga.
“Rispetto allo scorso anno la situazione è migliorata: ma era prevedibile dopo due anni di Covid e con fatturati che erano crollati dell’80%. E’ stata un’annata particolare, con una diminuzione sulle vendite nei primi mesi e un’esplosione nelle ultime settimane”.
Per quale ragione?
“Forse prima si aveva timore di una nuova ondata Covid: il pubblico ha aspettato l’ultimo momento per acquistare. Forse avevano paura che ancora una volta feste, cenoni e party venissero bloccati. Ecco il motivo che ha portato molti a fare acquisti nell’ultima settimana. Da Natale in poi”.
E’ stato l’unico motivo?
“Non solo questo: nei mesi scorsi c’è stato anche il problema di tutti i materiali che arrivavano dalla Cina e che hanno subito un rallentamento. Il mercato è stato bloccato a lungo. Per il nostro settore questo doveva essere l’anno della ripartenza, ma credo che dovremmo attendere almeno un altro anno. Il dato è migliore rispetto al passato, ma non ancora soddisfacente”.
Lo scorso anno lei ai nostri microfoni lamentava i divieti dei vari comuni.
“Tutti interventi illegittimi. Sono stati i tribunali a definirli così e a darci ragione. Come in occasione della nostra causa contro l’ordinanza della sindaca Raggi a Roma. C’è stato il tentativo di bloccare l’utilizzo e la vendita di fuochi d’artificio che sono assolutamente legali e in regola. Tra l’altro bloccando industrie e aziende che pagano regolarmente tutte le tasse. Le vendite venivano bloccate solo due o tre giorni, ma quelli in cui noi facciamo registrare vendite che caratterizzano il fatturato di un intero anno. Ma il fatto più drammatico di queste ordinanze è un altro”.
Quale?
“Che queste ordinanza vanno ad alimentare il mercato abusivo. Il meccanismo è semplice: i comuni bloccano le nostre vendite vietando a noi di poter mettere in commercio prodotti sicuri e costringono le persone ad andare a comprare i botti in luoghi abusivi, con prodotti che sono pericolosi. Noi siamo i primi a combattere gli abusivi, che danneggiano innanzitutto il nostro lavoro. Ma ci troviamo da soli. Senza l’appoggio di chi dovrebbe essere in prima fila a combattere questo fenomeno
Ci sono anche le associazioni ambientaliste e animaliste contro di voi
“E’ un’annosa questione. Loro ritengono, senza nessuna evidenza scientifica, che i fuochi d’artificio inquinano e spaventano gli animali. Nulla di più falso: i fuochi di artificio che vengono messi sul mercato, hanno il simbolo CE: queste due lettere non le mettiamo noi, ma i nostri prodotti hanno superato test rigorosi fatti da organismi riconosciuti e riguardano requisiti di sicurezza, collegati alla salute dei consumatori e alla tutela dell’ambiente e degli animali. Quindi si tratta di prodotti sicuri. Dipende sempre dall’uso che si fa dei vari prodotti”.
In che senso?
“La penna con la quale sta appuntando le mie parole serve per scrivere. Ma se lei impazzisce e me la mette in un occhio diventa un’arma. La stessa cosa può accadere con prodotti che sono sicuri, ma devono essere usati in sicurezza. E non mischiati a prodotti illegali”.
Lo scorso anno lei ci fece una battuta: “per undici mesi rendiamo orgogliosi tutti, vincendo anche titoli mondiali, a dicembre passiamo per delinquenti”.
“E’ ancora così. Lo sa che gli spettacoli fatti per i Mondiali in Qatar erano quasi tutti con prodotti italiani? Noi siamo bravissimi: quello che facciamo noi, in Cina non riescono a ripeterlo. La nostra categoria, che rappresenta nel mondo una vera e propria arte, dovrebbe essere tutelata. Noi dipingiamo il cielo, ma come al solito, per undici mesi andiamo in giro per il mondo a fare spettacoli, vinciamo titoli, ma a dicembre ci trasformiamo in persone che fanno male alle persone, all’ambiente e agli animali. Stia tranquillo che, se mi dovesse chiamare il due gennaio, torneremo ad essere amati da tutti”.