2023 anno di recessione: i mercati avranno un miglioramento

Il 2023 appena iniziato sembra essere un anno di recessione, eppure per i mercati si prospettano delle novità positive.

Messo alle spalle questo 2022 che a causa della guerra e del post Covid, non è stato per nulla positivo, è arrivato il momento di concentrarci sul 2023 che potrebbe avere dei miglioramenti netti sotto tanti punti di vista.

Mercati
Mercati, foto fonte Pixabay. Notizie.com

La cosa principale di cui tenere conto è che la guerra, la crisi energetica, l’inflazione, i tassi alti, persino il Covid, sono tutti fattori che sarà impossibile lasciarsi alle spalle, in quanto ancora molto presenti nella nostra vita: proprio a causa di questo infatti sarà possibile entrare sempre di più verso la recessione.

Questo spingerà le banche centrali ad allentare la stretta monetaria, il che piacerà ai mercati, sia a quelli obbligazionari, sia a quelli azionari, che quindi dovrebbero andare meglio di quest’anno, specie nel secondo semestre” sono queste le parole che riporta proprio l’Agi.it e che lasciando intravedere qualche nota positiva. Ma approfondiamo l’argomento.

Mercati in miglioramento grazie alla recessione? Ecco la verità

Sembra essere proprio questo quello che ci aspetta nel 2023 e che ha a che fare con i mercati finanziari e con l’economia del nostro Paese, secondo quanto riporta Agi.it nei prossimi mesi i rendimenti dovrebbero cominciare a normalizzarsi e non è tutto anche il prezzo del petrolio, il suo prezzo dovrebbe salire nel primo trimestre, vedrà lo stesso prezzo scendere nel corso del secondo.

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Mercati, foto fonte Pixabay. Notizie.com

Nel 2023 prevedo in media un anno abbastanza positivo per l’azionario, mentre mi aspetto un anno non brillante dal lato macroeconomico. In altre parole l’anno prossimo rischia di ripetersi lo schema: economia che va male e mercati che vanno bene, come è successo durante la pandemia” sono queste le parole di Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte e ancora: “Un’altra caratteristica del 2023 è che, a differenza del 2022, non sarà, almeno sulla carta, un anno elettorale. In questo si differenzierà anche dal 2024, in cui avremo le presidenziali a Taiwan, le europee e lo scontro per la Casa Bianca negli Stati Uniti. E questo indubbiamente rende potenzialmente il 2023 più adatto ai negoziati, specie quelli di pace in Ucraina, perchè in genere si negozia meglio senza scadenze elettorali”.

Insomma davvero un anno complicato quello che ci aspetta e certamente con tante incognite di cui tenere conto: no resta che attendere per scoprire quale saranno le sfide che attenderanno l’Italia da qui in avanti.

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