Il mandato di Sergio Mattarella scade il 3 febbraio 2022 e le elezioni per il prossimo Presidente della Repubblica si terranno a gennaio.
Mancano ormai pochissime settimane per l’elezione del capo dello Stato e in ballo ci sono diversi nomi su cui si accendono i riflettori. In pole position c’è Mario Draghi, che potrebbe passare così dall’essere presidente del Consiglio a presidente della Repubblica. Resta da capire, in questo caso, chi prenderà il posto del premier, alle prese fin dall’inizio del suo mandato con la gestione della pandemia. Il mandato di Sergio Mattarella, invece, scade il 3 febbraio 2022 e le elezioni si terranno a gennaio. Il nome di Mario Draghi circola con insistenza da tempo, tanto da aver attirato l’attenzione della stampa estera. Secondo il Financial Times, Draghi “può servire meglio il Paese” da capo dello Stato rispetto a quanto stia facendo da presidente del Consiglio.
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Così scrive il direttore della testata Bill Emmott: “Da ottimo economista, Draghi conosce la teoria del second best, della seconda migliore opzione. In un mondo perfetto, dovrebbe rimanere premier per tutti i cinque anni del piano nazionale di ripresa e resilienza degli investimenti pubblici e delle riforme, il Pnrr finanziato essenzialmente dall’Ue che ha messo in carica da quando è entrato in carica a febbraio. Ma se il risultato perfetto è irraggiungibile, è giusto optare per la migliore soluzione imperfetta: vale a dire che Draghi sia eletto presidente della Repubblica dal Parlamento a fine gennaio, e da lì per i prossimi sette anni sovrintenda alle questioni come capo dello Stato”. Secondo l’economist, invece, l’opzione migliore è che Draghi rimanga a Palazzo Chigi.
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Tuttavia, se Draghi venisse eletto capo dello Stato, gli scenari che si aprono sono diversi. Potrebbe rinunciare alla nomina e l’elezione del capo dello Stato andrebbe ripetuta. Tuttavia, è improbabile e lo stesso Mario Draghi non ha mai manifestato la sua contrarietà a una sua possibile elezione. Sta di fatto che il ruolo di presidente della Repubblica è incompatibile con altre cariche, ciò vuol dire che andrebbe rimpiazzato il posto vuoto come presidente del Consiglio.
Gli altri nomi
Gli avversari, al momento, non sembrano essere molti. C’è un unico candidato palese, Silvio Berlusconi, sostenuto dal centrodestra ma non dal Movimento 5 Stelle e Italia Viva, che hanno riferito l’intenzione di non votare per lui. Seguono nell’ombra Pier Ferdinando Casini e Giuliano Amato, così come Paolo Gentiloni e David Sassoli. Tra le donne circolano i nomi di Elisabetta Alberti Casellati e Marta Cartabia