Test Covid a viaggiatori poco prima della partenza. Questo è quello che sta studiando, in questo momento, l’Unione Europea. Nel frattempo gli stessi bacchettano la Cina e studiano una nuova mossa
La Cina definisce addirittura “discriminatori” i tamponi effettuati ai viaggiatori che provengono dal Paese asiatico. Tanto da puntare il dito contro le nazioni che si sono “permesse” di effettuare dei test nei confronti di chi arriva proprio da lì. Anche perché la situazione Covid sta continuando a peggiorare sempre di più. Tanto è vero che il numero dei positivi, nel Paese, continua ad aumentare drasticamente. Così come il numero delle vittime.
Nel frattempo l’Unione Europea “bacchetta” le considerazioni cinesi e sta studiando una nuova mossa. Ovvero chiedere ai Paesi membri di raccomandare, a tutti i passeggeri in viaggio da e per la Cina, di portare le mascherine Ffp2 durante il volo. Oltre alla “forte raccomandazione” di introdurre l’obbligo di test prima della partenza da Pechino. In merito a ciò i Paesi membri hanno fatto sapere che si incontreranno, per un nuovo aggiornamento, nella metà di gennaio.
Test Covid, l’Ue bacchetta la Cina: “Non rispondiamo a loro dichiarazioni“
Nel frattempo l’Ipcr, in collaborazione con l’Ecdc e il Servizio di Azione Esterna europeo, monitorerà la situazione epidemiologica e tutto quello che sta accadendo in Cina. L’Oms, invece, fa sapere che le statistiche ufficiali non sono per nulla al passo con la ripresa dell’epidemia nel Paese. Questo è quello che dice il responsabile Michael Ryan. Nella giornata di ieri alta tensione tra Europa e Cina sui test da chi arriva da Pechino e altre città.
In merito a questa vicenda ha voluto dire la sua la portavoce della Commissione Ue, Dana Spinant: “Non rispondiamo alle dichiarazioni del portavoce del ministero degli Esteri cinese. Prendiamo le misure che riteniamo giustificate in linea con l’evoluzione della situazione in Cina“. Nel frattempo anche la Francia ha deciso di sottoporre, a test obbligatori, viaggiatori in arrivo dal Paese asiatico.