Pochissima neve sulle montagne e caldo anomalo: il clima strano degli ultimi mesi ha portato in sofferenza anche il turismo.
Non è certamente una novità che quest’anno e in particolare in questi mesi, il clima sia davvero più strano del solito: stando a quanto riporta la Coldiretti, le previsioni per l’Epifania e il clima mite delle ultime settimane, stanno provocando dei veri danni.
Le insolite temperature e anche la mancanza di neve sull’Appennino hanno come risultato una grande difficoltà per il turismo e per le campagne: “Quest’anno sono caduti circa 50 miliardi di metri cubi di acqua in meno lungo la Penisola colpita da una grave siccità con drammatici effetti per l’ambiente, l’agricoltura ma anche per il turismo della neve” questo riporta l’Agi.it.
Si tratta veramente di un fenomeno che non capitava da molti anni, il 2022 è infatti da considerarsi tra gli anni più siccitosi degli ultimi trent’anni. Ma entriamo nel particolare.
Mancanza di neve e caldo anomalo: la siccità peggiore degli ultimi 30 anni
Il 2022, appena concluso, è da considerarsi l’anno con il più alto tasso di siccità degli ultimi trent’anni, secondo i dati riportati dalla Coldiretti, infatti, è caduta circa il 30% di acqua in meno.
E questo problema non riguarda solo il tempo che resta mite, ma anche i danni che provoca alla natura, la pioggia e la neve infatti sono fondamentali per dissetare i campi e non è tutto: “I grandi laghi hanno percentuali di riempimento che vanno dal 18% di quello di Como al 26% del Maggiore fino al 34% del lago di Garda mentre il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca è sceso a -3 metri e si registra anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell`arco alpino ed appenninico” precisa la Coldiretti.
Come se non bastasse ad essere fonte di grande preoccupazione è anche il caldo anomalo che ha un grande impatto anche sulle coltivazioni che sembrano quasi trovarsi ingannate da una finta primavera: “Il rischio concreto è che nelle prossime settimane le repentine ondate di gelo notturno brucino fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti futuri” ha confermato ancora la Coldiretti e ancora: “Una situazione difficile che fa seguito ad un 2022 che si classifica come l’anno più bollente mai registrato prima con una temperatura di oltre un grado superiore alla media storica in cui sono cadute quasi 1/3 di precipitazioni in meno”.