Le scarpe con il tacco alto rendono la gamba femminile ancora più bella, ma a volte a prezzo di dolore e sofferenza
I tacchi alti donano immediatamente un portamento più elegante e femminile, ma possono essere anche insidiosi, provocare vesciche e altre situazioni poco piacevoli. Bastano però alcuni piccoli accorgimenti per massimizzare la loro capacità di impreziosire qualsiasi abito si indossi.
È stato dimostrato scientificamente che l’uso frequente di calzature con tacchi di altezza superiore ai 3 cm può causare lesioni o disturbi acuti e cronici ai piedi e alle caviglie, ma anche provocare effetti a distanza, coinvolgendo ginocchia, anche, bacino e colonna vertebrale.
L’eleganza a volte la si paga cara
Ci sono donne che le indossano tutti i giorni o quasi, chi invece le riserva per le occasioni speciali, ma tutte devono averne almeno 2-3 paia nell’armadio per essere pronte a trovare la soluzione giusta in ogni occasione. Le scarpe con i tacchi alti sono indubbiamente un accessorio a volte indispensabile per rendere davvero più elegante e femminile qualsiasi genere di abbigliamento. Ma alcune volte possono essere controproducenti per la salute fisica di caviglia, ginocchia e gambe, se troppo sollecitate dall’altezza “artificiale”.
Intanto dobbiamo cominciare con il pensare che la postura dell’essere umano non è fatta per camminare sopraelevato, quindi è tutta una questione di anatomia: il peso scarica naturalmente e principalmente sui talloni, ma quando indossiamo i tacchi, e bastano soli 3 cm, il peso del corpo scarica sull’avampiede e quindi ci si trova in una posizione innaturale. Più il tacco è alto e più il peso è sbilanciato sulla punta del piede, provocando quel forte dolore al metatarso dopo qualche ora che si indossano.
I possibili rimedi
Piccoli accorgimenti o rimedi possono comunque aiutare a convivere per qualche ora con quel paio di scarpe bello e elegante, ma terribilmente scomodo. Il primo è scegliere sempre e comunque la scarpa più adatta al proprio di piede, mai farsi consigliare dall’istinto per averle viste esposte in vetrina o addirittura ai piedi di un’altra. Quindi provarla sempre prima, vedere se “batte” in punta o al tallone, se è un modello decolleté a punta stretta potrebbe ad esempio provocare vesciche e segni dolorosi a partire dal collo del piede, meglio un modello a punta tonda con la suola più larga che convivere con il dolore. Ma se proprio non possiamo fare a meno di indossare un tipo di scarpa dolorosa a prescindere meglio tenere sempre a portata di…piede un kit di sopravvivenza che comprenda dei cerotti trasparenti in caso di vesciche o sfregamenti, e dei cuscinetti in silicone o in lattice.
Ne esistono diversi per l’avampiede, per il tallone, e per la pianta del piede. Ulteriore consiglio, chi va piano va sano e va lontano senza dolore, soprattutto con i tacchi ai piedi. Camminare velocemente con i tacchi alti, infatti, è una tortura che porta i piedi e la schiena in una situazione di stress. E poi la camminata con i tacchi è piacevole quando è lenta e posata, perché traballare maldestramente o correre con i tacchi non è elegante.
