Capitolo intercettazioni, c’è una proposta di legge che prevede la massima pena fino a 5 anni di reclusione in caso vengano pubblicate
n attesa che il ministro della Giustizia Carlo Nordio presenti la sua proposta contro le vituperate e a suo dire abusate intercettazioni, Forza Italia intanto si mette avanti con il lavoro minacciando l’arma fine di mondo: una proposta di legge a prima firma Tommaso Calderone e Annarita Patriarca appena condivisa con gli altri azzurri della commissione Giustizia della Camera, che punta a sanzionare con una pena fino a 5 anni di carcere i giornalisti che solo si permettano di pubblicarle, senza distinzione alcuna tra atti ancora coperti da segreto e quelli che non lo sono più.
“Va preservata la riservatezza dell’indagato. Basta sbattere il mostro in prima pagina. Sicuramente il nostro testo andrà in porto” giura Calderone arringando ai suoi fan sulla pagina Facebook e mostrando i muscoli ché il difficile compromesso per garantire l’andamento del processo ma anche la libertà di informazione, non gli interessa. Ergo serve una stretta ulteriore e punizioni esemplari. “Abbiamo depositato una proposta di legge molto importante – prosegue il deputato forzista – che introduce una fattispecie tipica di reato: chi sbaglia, va in galera, altro che contravvenzioni“. Se al momento la pubblicazione delle intercettazioni prima del termine dell’udienza preliminare è punita con l’arresto fino a trenta giorni o l’ammenda da 51 a 258 euro, la norma che Forza Italia spera di far approvare abrogando l’articolo 684 del codice penale attualmente vigente, prevede invece un inasprimento della pena che va da due a cinque anni di carcere.
“Prevenire le gogne mediatiche va bene, ma qui siamo all’attacco dell’informazione”
“Prevenire e contrastare le gogne mediatiche è giusto, ma qui siamo a un vero e proprio attacco alla libertà di informazione, al giornalismo d’inchiesta – tuona Walter Verini del Pd – È necessario difendere i diritti. Tra questi, fondamentale, c’è la libertà di informazione. Per quanto ci riguarda – prosegue il deputato dem, che siede anche lui in commissione Giustizia- intensificheremo in Parlamento l’impegno in questa direzione, incontrando quello nel paese di giornalisti, sindacati, associazioni” . Ma anche in casa Forza Italia c’è chi frena gli entusiasmi, anche se per una ragion pratica. “È un progetto di legge di bandiera che non avrà una corsia preferenziale non fosse altro perché intanto c’è da dare attuazione alla riforma del codice penale e a quello del codice civile” spiega un papavero azzurro per il quale il progetto Calderone-Patriarca è poco più che uno specchietto per le allodole, insomma per dire che Forza Italia è viva e vegeta ed è sempre uguale a se stessa. Ma a dare le carte sono altri.
“Nordio ci ha aperto le porte del Paradiso parlando dei suoi propositi sulla giustizia e anche sulle intercettazioni siamo in attesa che metta sul tavolo le sue proposte a cui collegare la nostre. Ma diciamo la verità: non faremo fughe in avanti né insisteremo perché vengano incardinate con urgenza. Se va bene il disegno di legge a prima firma Calderone potrà al limite essere assorbito nel testo condiviso dal Guardasigilli“, spiega ancora il forzista che pretende di rimanere anonimo. E chissà se il suo è realismo, prudente scaramanzia, o solo un bluff