Bonus sicurezza sta per diventare realtà: si tratta di una detrazione del 50% per dispositivi antifurto: scopriamo come richiederlo.
Questo 2023 si apre con tantissime novità, tra queste anche l’arrivo di nuovi bonus utili per le proprie case e legati alla sicurezza e agli antifurti: il bonus sicurezza, infatti, secondo quanto riporta il Messaggero, è una detrazione del 50%.
E’ utile per l’istallazione di dispositivi antifurto e rilevatori di fumo in casa, anche in questo caso la decisione di inserire questo bonus, è stata presa dal Governo e potrà essere detrattata dai contribuenti in fase di dichiarazione dei redditi. Ma entriamo nello specifico e tanto per cominciare scopriamo in che modo è possibile richiederlo e poi quale sono i contribuenti che possono rientrare nell’agevolazione.
Bonus Sicurezza, quali sono i requisiti per richiederlo?
Come accennato prima, il Governo guidato da Giorgia Meloni, ha inserito nella nuova manovra economica anche il bonus sicurezza: questa agevolazione potrà essere richiesta fino al termine del 2024. Si tratta di una detrazione Irpef che verrà divisa in dieci quote nel corso dell’anno che avranno tutte lo stesso importo; per potere richiedere questo aiuto esiste un limite massimo di spesa che è quello di 96 mila euro.
Ma chi potrà usufruirne? “Possono richiedere il bonus sicurezza tutti i soggetti che sono tenuti a pagare l’Irpef e che devono sostenere i costi relativi alla messa in sicurezza della casa. Possono avanzare la domanda i proprietari dell’immobile, ma anche gli inquilini, i comodatari o gli usufruttuari. Non sono esclusi dalla detrazione i soci di cooperative, gli imprenditori individuali, o chi detiene una società semplice in nome collettivo o in accomodata semplice, o chi ha un’impresa familiare” questa è la risposta che riporta il Messaggero.
Per essere ancora più chiari, all’interno di questa detrazione fiscale, rientrano vari lavori, quali: Porte blindate; Apposizione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci e spioncini; Apposizione di saracinesche; Installazione di tapparelle metalliche con relativi bloccaggi; Sostituzione o installazione di pareti di vetro anti-rottura e antisfondamento; Montaggio casseforti a muro; Sistemi di allarme; Impianti antintrusione e antifurto; Videosorveglianza a circuito chiuso (TVCC); Impianti di rilevazione incendi, evacuazioni e controllo fumi; Sistemi di controllo degli accessi, dispositivi di protezione da allagamenti e fughe di gas; Nebbiogeni e altri sistemi antintrusione, anti-scasso e anti-rapina.;
Controllo accessi parcheggi, aree riservate a personale autorizzato, aree di sosta, aree di accesso secondario, ecc. e Rifacimento recinzioni, mura perimetrali o altre strutture perimetrali delimitanti la proprietà. Una volta chiarito questo punto, nella fattura in questione bisognerà indicare dei punti importanti: CF del beneficiario del bonus, Partita Iva o CF della ditta che esegue l’intervento, Causale del versamento con riferimento all’art 16-bis del Dpr 917/1986, Numero e data delle fatture e Importo Totale.