Gianluca Vialli ed il rapporto con la fede: il fuoriclasse credente

La sua scomparsa ha colpito tutto il mondo e non soltanto le persone appartenenti all’ambito sportivo: ecco chi era il campione fuori dal campo

In questi giorni numerose sono le persone che piangono la prematura perdita di Gianluca Vialli, un uomo che si è fatto amare ed apprezzare in campo ma anche fuori dal rettangolo verde, mettendo d’accordo tutti gli appassionati di calcio, anche i tifosi che non hanno avuto il privilegio di vederlo nella propria squadra.

Gianluca Vialli fede
Gianluca Vialli – Notizie.com (Ansa)

Eroico in campo, con la Sampdoria in primis e poi con la Juventus, ed anche con la Nazionale, sia da giocatore che da capo delegazione al fianco (ancora) di Roberto Mancini ma soprattutto nella sua lunga battaglia contro la malattia, durante la quale non si è buttato giù, affrontando a testa alta il nemico. Dopo anni di difficoltà, venerdì è arrivata la terribile notizia che nessuno avrebbe mai voluto sentire e da qual momento non sono mancate dimostrazioni d’affetto, provenienti da tutto il mondo e soltanto dai personaggi dell’ambito calcistico.

Vialli, il campione e la preghiera

In tanti descrivo Vialli come un uomo corretto, simpatico, di poche parole ma in grado di utilizzarle bene, come ha fatto per motivare e spronare gli Azzurri campioni d’Europa. Stima, affetto, considerazione e rispetto: sono questi i sentimenti che uniscono i conoscenti a Gianluca, aspetti che condividono anche i tifosi che non lo hanno mai conosciuto di persona. Un uomo buono, che nella sua carriera è stato vicino alla fede, prendendone l’aspetto migliore anche nei momenti difficili, ulteriore caratteristica che fa di lui un uomo esemplare.

Gianluca Vialli fede
Gianluca Vialli – Notizie.com (Ansa)

Il calciatore ammise di non essere molto praticante, anche per ragioni di “pigrizia” ma  riconosceva nella messa “il momento centrale della vita di un cristiano”.  In uno dei suoi interventi ha ammesso: “Non ho la presunzione di insegnare qualcosa in materia di fede. Spero di essere ricordato come un giocatore serio, corretto e onesto. Mi sono stati veramente di grande aiuto tanti sacerdoti e se non sbaglio tutti molto giovani, capaci di adattare la Parola di Dio alla nostra vita quotidiana. È importante affrontare i problemi di oggi alla luce del Vangelo, dall’insegnamento di Cristo”.  “La preghiera la vivo molto intensamente. Prego ogni giorno – raccontava Vialli. Sarà banale dirlo ma non prego per vincere una partita o per segnare un gol: nella vita ci sono cose molto più serie di una partita di calcio. La mia preghiera riguarda certo il mio lavoro, ma chiedo al Signore di aiutarmi a stare bene fisicamente, di non infortunarmi. Prego anche che non ci siano violenze, disordini”.

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