Lorenzo Riggi di Geopolitica.info in esclusiva ai nostri microfoni: “La tregua proposta dai Putin aveva un solo obiettivo”.
In questi giorni ha fatto sicuramente molto discutere la proposta di tregua (non accettata ndr) da parte di Putin all’Ucraina. La nostra redazione ha contattato Lorenzo Riggi, responsabile desk Russia del centro studi Geopolitica.info, per capire il significato di questa mossa del Cremlino.
La Russia ha proposto una tregua all’Ucraina per il Natale ortodosso. Quale significato possiamo dare a questa mossa?
“Per prima cosa bisogna dire che è stata una tregua proposta da Mosca e non accettata da Kiev. Di conseguenza dal lato russo non è stato fatto nulla per rispettarla. Kiev ha considerato la proposta non credibile e quindi non era funzionale accettarla visto che l’obiettivo di Putin era quello di aumentare la disponibilità militare. Inoltre da parte russa era fisiologico proporla visto che da tempo il Cremlino si pone come baluardo della cristianità ortodossa“.
Cosa sarebbe successo se l’Ucraina avesse accettato la tregua?
“Probabilmente non si sarebbero attaccati per quelle 36 ore. Però, come detto, non era funzionale accettare la tregua. Inoltre bisogna ricordare che la Chiesa ortodossa di Kiev in questi ultimi anni ha cercato di staccarsi da quella russa. Molti ucraini, inoltre, festeggiano il Natale il 25 dicembre“.
Putin ha ringraziato la Chiesa per il sostegno di questi mesi. Di quale aiuto parla?
“La Chiesa dà un aiuto spirituale. I reparti russi hanno dei cappellani militari e diciamo che il loro compito è quello di alimentare lo spirito combattente e di santificare questa guerra visto che la Russia si pone come guardiano della tradizione contro l’Occidente che vuole strappargli l’Ucraina“.
La Russia ha raggiunto gli obiettivi prefissati in queste 36 ore?
“Diciamo che il tempo a disposizione non era molto. Sicuramente i russi da settimane stanno accumulando riserve e qualcosa in più in questi giorni è arrivato“.
In quale fase della guerra ci troviamo ora?
“Siamo in una fase di rallentamento da parte di entrambe le Nazioni. Gli ucraini hanno spinto ed ora vivono una fase di stanca. Sul fronte russo stanno iniziando ad entrare numeri importanti e quindi sono riusciti ad arrestare l’assalto ucraino. Il clima è meno rigido del previsto e tra febbraio e l’inizio della primavera potremo vedere qualche manovra importante. Sicuramente i russi stanno portando molte riserve e per questo gli ucraini spingono per ottenere dall’Occidente carri armati e non solo mezzi blindati”.