L’ex attaccante della Lazio dopo il pareggio interno contro l’Empoli: “La società ha puntato sul tecnico per migliorare la mentalità. C’è riuscito?”.
Roberto Rambaudi, cosa è successo ieri durante Lazio-Empoli?
“La Lazio ha giocato una buona partita. Fino a dieci minuti dal termine. Poi è mancata la maturità: della squadra e del tecnico. Sembra sempre che a questa squadra manchi qualcosa. Che nè chi è in campo in campo, nè l’allenatore riescono a trovare”.
Qualcuno critica Sarri per i cambi?
“Non capisco la scelta di inserire Vecino davanti alla difesa e non Marcos Antonio, che poteva far girare bene la palla. La squadra e il tecnico devono maturare. Soprattutto nella gestione degli ultimi minuti. Bisogna risolvere tutti gli equivoci. A cominciare da Luis Alberto, che deve essere al centro del progetto e non deve essere messo in discussione.
Ha fatto scalpore vedere entrambi i centrali nell’area dell’Empoli all’84’, con la Lazio avanti 2-0. Sul contropiede e con la squadra scoperta, è arrivato il gol di Caputo.
“Si poteva leggere meglio quell’azione e Sarri poteva anche dire ad uno dei due centrali di non avanzare. Ma io vado oltre il singolo episodio. Bisogna crescere. Alzare l’asticella. E per farlo ci sono tante componenti, non una: la scelta dei giocatori, il modo di approcciare dei calciatori durante i novanta minuti”.
Può centrare la preparazione?
“Io credo che la preparazione centri poco. Io ho visto la squadra correre. Magari male, ma ha corso”.
Il problema allora è mentale?
“Questa squadra deve crescere e maturare, per alzare la qualità. Il tecnico parla di cilindrata mentale. Ma la società è stata la prima a capire che bisognava alzare l’asticella e migliorare la mentalità. E per farlo ha scelto proprio questo tecnico. Ma lui non gliela sta dando. Ormai sono due anni che è sulla panchina della Lazio. E se si ripetono sempre gli stessi errori vuol dire che qualcosa non sta funzionando”.
Il tecnico non è riuscito ad incidere?
“Questa squadra aveva queste problematiche già con Simone Inzaghi, ma aveva una qualità inferiore. Adesso è più forte, ma commette sempre gli stessi errori. Il tecnico deve incidere: con le scelte iniziali, facendo un passo in avanti. Manca qualcosa a tutti. A partire dall’allenatore. Escluderei la società, che si è affidata in tutto e per tutto al tecnico”.
Nelle ultime quattro gare la Lazio ha battuto (soffrendo) il Monza, ha perso con Juve e Lecce e pareggiato con l’Empoli. Si può parlare di crisi?
“E’ una mini crisi. E non fa che aumentare i rimpianti. Guarda la classifica della Lazio e pensa solo a come sarebbe con i punti di Lecce e Empoli. Ma a questa squadra manca qualcosa. E non può essere sempre colpa degli altri. Dell’orario, dei campi, della federazione. La colpa è di tutti: compreso l’allenatore”.