Il deputato, ospite a Di Martedì, si sfoga per quello che sta vivendo e ha un duro scontro con Alessandro Sallusti di Libero
E’ la prima uscita pubblica per Aboubakar Soumahoro. E il deputato la affronta con serafica calma, provando a rispondere a tante domande, anche se su alcune non ha risposto in modo chiaro. È la prima in televisione dopo che il deputato, in seno ad un lungo e complesso periodo che ha visto sotto accusa prima – e poi indagate – sua suocera e sua moglie nell’ambito della cooperativa Karibù. “Sono in un assoluto stato di serenità spirituale. Non mi dimetto da parlamentare, sono stato eletto con una missione: dare una rappresentanza ai diseredati, ai senza casa, ai precari, a chi viene discriminato per l’orientamento sessuale, ai rider, ai lavapiatti, ai pendolari che incontro sul treno alle sei di mattina e che mi chiedono di andare avanti”.
Il deputato cerca di spiegare la sua posizione e lo fa, avendo davanti l’editorialista ed ex direttore di Libero Alessandro Sallusti. “Il 17 novembre scorso lascio mio figlio a scuola, apro il telefonino, e vedo la mia immagine sulla quasi totalità dei quotidiani online. Da quel momento. Da quel momento mi sono ritrovato in una betoniera con al posto del calcestruzzo minacce di morte e menzogne. Mi sono ritrovato con i giornalisti dentro casa e con un bambino che mi chiedeva: ‘papà, perché?’.
“Come ho pagato la casa e l’anticipo di 90 mila euro? E’ tutto scritto, ho depositato tutto, ho lavorato tanto da poter mettere da parte un po’ di soldi…”
Della suocera non ha molto da dire se non che non sapeva nulla fino a quando non è scoppiato il putiferio: “Io sapevo che la mamma della mia compagna lavorava nel settore dell’accoglienza. Un giorno apro il corriere della sera e vedo la sua foto affianco a Merkel e Michelle Obama. Si parlava delle cento donne che a livello di reputazione avevano dato vita ad esperienze virtuose.”
Sulla sua vita e su quello che ha fatto e promesso per diventare parlamentare, Soumahoro dice senza mezzi termini: “Ho sempre chiesto uguale lavoro e uguale salario. Ho chiesto, sempre, dignità per tutti. Mi occupo sempre di braccianti, l’ho fatto anche stasera, mi hanno contattato perché c’è stato un incendio in un campo in provincia di Foggia. Non sono mai andato via da quei luoghi”. Sul mutuo concesso e sulla casa da 260 mila euro acquistata, prova a fare chiarezza: “Percepivo una busta paga di 2 mila euro lordi. Sono stato editorialista dell’Espresso ed ho scritto un libro: ho fatto tutto alla luce del sole. Avevo anche risparmi di famiglia. Per quanto attiene alle attività lavorative fatte in Italia ho pubblicato, in queste ore, un maxi dossier e tutte le mie dichiarazioni dei redditi”.