Caso Emanuela Orlandi, spuntano chat tra “alti prelati”

Caso Emanuela Orlandi, altro colpo di scena in questa vicenda. Spuntano delle chat che vedono come protagonisti “alti prelati”. Questo è quello che denuncia direttamente il fratello della donna scomparsa

Caso Emanuela Orlandi
Caso Emanuela Orlandi, spuntano alcune chat (Ansa Foto) Notizie.com

Altro colpo di scena che riguarda il caso di Emanuela Orlandi. Ovvero la cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno del 1983. Da quel momento in poi, di lei, non si è saputo assolutamente più nulla. La ragazza stava rientrando a casa dopo aver effettuato delle lezioni di musica. Da quel giorno in poi il buio più totale. A rivelare le ultime indiscrezioni ci ha pensato direttamente l’avvocato della famiglia Orlandi, Laura Sgrò. Quest’ultima è intervenuta nel corso della trasmissione ‘Porta a Porta‘ su Rai 1. Nel programma, condotto dal giornalista Bruno Vespa, ha parlato di queste chat che vedono come protagonisti appunto due “alti prelati”.

Queste sono alcune delle sue parole: “Si tratta di uno scambio di messaggi tra due persone molto vicine al Papa. Il tutto avvenuto nel 2014. Sono due persone che avevano un rapporto diretto e personale con lui. Tanto da interagire costantemente“. Di cosa si parlava in questi messaggi? Della presenza di alcuni documenti che riguardavano proprio la ragazza scomparsa. Un vero e proprio problema per loro che andava risolto. “Si faceva riferimento a tombaroli che erano coinvolti in questa cosa. Alla presenza di persone a conoscenza di quello di cui stanno parlando, come il cardinale Abril, e si fa il nome del capo della gendarmeria Vaticana, Domenico Giani, si dice di non rivolgersi a lui”.

Caso Emanuela Orlandi, l’avvocato rivela alcune chat

Caso Emanuela Orlandi
Caso Emanuela Orlandi, spuntano alcune chat (Ansa Foto) Notizie.com

Una chat, avvenuta su Whatsapp, del 2014. Ovvero due anni prima che si aprissero le tombe del Teutonico. Si tratta di una cinquantina di messaggi che l’avvocato è pronto a consegnare direttamente al promotore vaticano, Alessandro Diddi. Cosa si richiede? Un confronto, più che altro per cercare di capre se si tratta appunto di scambi reali visto che si trattano di screenshot.

I documenti sono riferibili alla ragazza scomparsa. Si parla anche di una tomba e di tombaroli che devono essere pagati. Tanto da non mettere in mezzo il capo della gendarmeria. Appare il nome di Abril. In conclusione: “Abbiamo anche qualche audio di una delle due persone, forse anche di tutti e due. Noi sappiamo nome e cognome, le due persone sono vive e vegete, ma non so se lavorano ancora in Vaticano“.

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