Dottoressa aggredita durante turno: “Strozzata in ambulatorio…”

Nelle ultime ore ha fatto molto discutere la notizia di una guardia medica che è stata aggredita nei pressi dell’ambulatorio. Dove la stessa lavorava. Adesso, però, pare che abbia deciso di voltare completamente pagina pensando ad altro

La decisione della guardia medica
Guardia medica aggredita (screenshot video YouTube)

Un aggressione meschina, violenta ed allo stesso tempo da condannare. Quello che è accaduto ad Udine, pochi giorni fa, è stato un qualcosa di veramente vergognoso. Vittima di questo episodio violento una specializzanda. Si tratta di Adelaide Andriani, 28 annui, che è stata aggredita mentre era di turno come guardia medica. Il tutto è accaduto nella giornata di sabato 7 gennaio. Ad aggredirla è stato l’accompagnatore di un paziente. Lo stesso che, dopo averla strangolata forte al collo, è scappato.

Subito la chiamate alle forze dell’ordine dove ha denunciato l’accaduto. Un qualcosa che l’ha davvero scossa (non potrebbe essere altrimenti). Una vicenda che, però, l’ha fatta cambiare idea su quello che vorrebbe fare in futuro. Tanto da parlarne direttamente al vicepresidente della Regione Friulia Venezia Giulia, Riccardo Riccardi. Ad annunciare del suo futuro è stato proprio quest’ultimo dopo un incontro che ha visto partecipare la stessa dottoressa ed un’altra sua collega, Giada Aveni. Quest’ultima che è riuscita a intervenire in tempo ed evitare che la situazione peggiorasse.

Udine, guardia medica aggredita: “Ora cambio mestiere

Adelaide Andriani
Adelaide Andriani, la guardia medica aggredita (Ansa Foto) Notizie.com

A quanto pare ci stava pensando da tempo. Quello che è accaduto la scorsa settimana, però, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Tanto è vero che ha deciso di cambiare completamente mestiere e di lasciare, per sempre, la professione medica. A salvarle la vita è stata proprio la collega citata in precedenza. La stessa che, dopo essersi assicurata che fosse viva, ha denunciato l’accaduto sui social network. Con tanto di immagini e filmati che la professionista aveva subito poco prima.

Riccardi, invece, ha voluto precisare che le loro condizioni di salute sono buone e che sono ancora scosse da questa brutta esperienza che le ha viste come protagoniste. Purtroppo non si tratta affatto del primo episodio di violenza nei confronti di medici all’interno di ospedali. In conclusione il vicepresidente ha voluto aggiungere queste parole: “Ci sono diverse misure su cui dobbiamo lavorare insieme all’Azienda sanitaria per migliorare la condizioni di sicurezza del personale sanitario, ma le principali sono l’aumento della capacità di videosorveglianza e della capacità di vigilanza da parte di qualcuno che possa intervenire“.

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