Morta per meningite batterica a 27 anni, la dura accusa del padre

Morta per meningite batteria a soli 27 anni. La famiglia non riesce a darsi pace per questa morte. Ed è per questo motivo che il padre della ragazza intende avere delle spiegazioni in merito e soprattutto giustizia

Il padre di Valeria chiede giustizia
Valeria Fioravanti, morta per meningite batteria (Ansa Foto) Notizie.com

Le era stato detto, dai medici, che stava addirittura “esagerando“. E che se non fosse andata via avrebbero chiamato le forze dell’ordine visto che non voleva assolutamente andare via dall’ospedale. Solo che, pochi giorni dopo, si è scoperto (nella maniera più tragica possibile) che Valeria non stava affatto fingendo. La ragazza è morta a soli 27 anni per una meningite batterica. Quando l’equipe medica si è accorta del grosso sbaglio, oramai, non c’era più nulla da fare.

Si è perso troppo tempo con le diagnosi. Questo (e non solo) quello che denuncia Stefano, il padre di Valeria, che ora piange la sua scomparsa. Una morte avvenuta presto. Troppo presto. In una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera‘ intende avere spiegazioni in merito in questa tragica vicenda che ha visto, come vittima e protagonista, sua figlia. Visitata e dimessa da tre ospedali romani diversi. Valeria lascia la figlia di soli 16 mesi che ora sarà costretta a crescere senza la figura materna.

La famiglia, ovviamente, chiede giustizia ed intende arrivarci. Usando tutti i mezzi a disposizione. Tanto è vero che, subito dopo la morte, non hanno voluto perdere altro tempo ed hanno presentato denuncia. Direttamente in questura. Subito gli avvocati della famiglia Fioravanti si sono attivati. La Procura della Capitale ha deciso di aprire un fascicolo d’inchiesta per “omicidio colposo“. Per colpa medica, contro ignoti, e la Regione Lazio. E’ stato chiesto di ricostruire, passo dopo passo, quello che è accaduto in questi tre ospedali.

Valeria muore a 27 anni per meningite batterica, la rabbia del padre

Il padre di Valeria chiede giustizia
Valeria Fioravanti (Ansa Foto) Notizie.com

I primi segnali arrivano nel giorno di Natale, quando la ragazza scopre di avere un ascesso. Ovvero una cisti sotto l’ascella destra. Si trovava al lavoro, ma è stata portata d’urgenza al Pronto Soccorso del ‘Campus Bio-Medico’. Il padre spiega che i medici le hanno fatto una incisione e messo dei punti di sutura. Solo che, dopo due giorni, la ferita si è infettata. Tanto da provocarle dolore. Al ‘Policlinico Casilino‘ l’hanno medicata e poi rimandata a casa. Solo che, una volta rientrata nella sua abitazione, ha iniziato ad accusare forti dolori alla testa e alla spalla.

Fino a quando i dolori non sono diventati più forti. Subito il ritorno in ospedale. La moglie, Tiziana, ha insistito per avere una visita più approfondita. Solo che i medici hanno minacciato di chiamare i carabinieri se non fossero andati via. Le vengono prescritti degli antinfiammatori da prendere. Solo che le sue condizioni peggioravano sempre di più. Il 4 gennaio viene portata al ‘San Giovanni’ dove viene sottoposta ad una tac. Risultato? Protrusione alla colonna vertebrale. Antinfiammatori e collare. Solo che, il giorno dopo, Valeria sta davvero male,

Non parlava più. Quando lo faceva diceva cose senza senso“. La dottoressa del ‘San Giovanni’ capisce cos’ha realmente, ma oramai era tardi. Ritornano allo Spallanzani e scoprono che era meningite grazie ad un prelievo. La ragazza viene intubata e portata al ‘Gemelli’ in terapia intensiva. Fino a quando non è arrivata la tragica notizia dai medici.

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