Omicidio Mollicone, deposito motivazioni: il giudice prende tempo

Omicidio Serena Mollicone, il giudice prende altro tempo per quanto riguarda il deposito delle motivazioni sulla sentenza

Serena Mollicone
Omicidio Serena Mollicone (Ansa Foto) Notizie.com

L’omicidio che riguarda Serena Mollicone è uno dei misteri irrisolti nel nostro Paese. Dopo più di venti anni ancora non è stato reso noto il nome di chi ha ucciso la ragazza, all’epoca 18enne, uccisa il primo giugno del 2001. Per quanto riguarda le motivazioni, che hanno portato all’assoluzione di cinque imputati, verranno consegnate alla fine di questo mese. Lo stesso giudice ha reso noto che non avrebbero mai riuscito a rispettare i termini di scadenza (13 gennaio di quest’anno). Ancora tre settimane dovranno attendere tutti coloro che sono coinvolti in questa vicenda.

Ricordiamo che, lo scorso 15 luglio, è stato assolto l’ex comandante della caserma dei Carabinieri di Arce, Franco Mottola. Insieme a lui la moglie Annamaria ed il figlio Marco. Tutti e tre erano finiti in carcere con l’accusa di “omicidio volontario ed occultamento di cadavere‘. In questa vicenda sono stati assolti anche l’ex vice comandante della caserma di Arce, Vincenzo Quatrale (accusato di aver commesso il reato di concorso esterno morale in omicidio) ed il carabiniere Francesco Suprano (ipotizzato reato di favoreggiamento).

Omicidio Serena Mollicone, slitta deposito motivazioni della sentenza

Serena Mollicone
Omicidio Serena Mollicone (Ansa Foto) Notizie.com

Per l’accusa non ci sono dubbi: tutti coloro riportati in precedenza avrebbero avuto un ruolo chiave nella morte della ragazza. Durante le indagini si è scoperto che la 18enne sarebbe deceduta per asfissia meccanica. Soffocata dal sacchetto di plastica, dove all’interno c’era la sua testa. E, ancor prima, svenuta dopo un violento impatto contro una superfice piatta. Non è stata mai soccorsa, credendola appunto morta. La sua morte è ancora un mistero. Assolto, con formula piena, il carrozziere Carmine Belli. Quest’ultimo è rimasto in carcere per 18 mesi da persona innocente.

Santino Tuzi, brigadiere dei carabinieri, affermò ai magistrati di aver visto, proprio quel giorno della scomparsa, la ragazza entrare in caserma. Anche se, successivamente ritratta. Salvo poi confermare la prima versione sei anni dopo. Pochi giorni dopo la confessione, però, lo stesso si toglie la vita dopo aver avuto un confronto con il suo ex comandante, Franco Mottola. Nel 2011 la vicenda sta per essere archiviata, ma il padre di Serena, Guglielmo Mollicone, si oppone. Tanto è vero che, anni dopo (nel 2016), tutti coloro che erano presenti (o vivevano) nella caserma vengono inseriti nella lista degli indagati. Fino a quando, nel 2020, il padre della ragazza muore.

Gestione cookie