Assurda truffa scoperta per tentare di avere un Rolex: l’uomo, fermato, confessa. Non agiva da solo.
Ha risposto ad un annuncio su un famoso portale di compravendite, scrivendo di essere interessato all’acquisto di un Rolex. Una trattativa non semplice, perché il valore dell’iconico orologio era di circa 12mila euro.
Un uomo di origine campana si è quindi recato a Roma, ma il venditore durante i contatti si è immediatamente insospettito. Ha allertato le forze dell’ordine, giunte davanti all’istituto di credito che aveva già approfondito le coperture sul metodo di pagamento proposto dall’acquirente. Ad insospettire il venditore era quell’assegno circolare che in seguito alle verifiche era assolutamente falso.
La Polizia ha quindi atteso l’uomo, giunto nella capitale per effettuare il passaggio di proprietà, e lo ha arrestato dopo aver effettuato una lunga serie di controlli per avere garanzie. L’acquisto era infatti una truffa in piena regola, e durante il processo per direttissima, l’uomo ha raccontato di essere stato incaricato con la proposta di un compenso per mettere in atto la compravendita.
Documenti falsi e assegni scoperti: l’uomo agiva per “necessità”
Durante l’udienza di convalida da parte dell’imputato è arrivata una confessione fatta da dettagli precisi che hanno allargato la vicenda. Al giudice è stato detto che il tentativo di truffa era dettato dalla necessità di reperire soldi, nonostante il Reddito di cittadinanza percepito negli anni. L’unica fonte di sostegno dell’imputato è un sussidio che nella dichiarazione resa “non bastava a tirare avanti”.
L’uomo, disoccupato, separato e con due figli, si sarebbe quindi affidato alla criminalità, e utilizzato, almeno secondo le sue dichiarazioni, per commettere reati in cambio di somme di denaro. “Ho contattato il venditore dopo che alcune persone sono venute da me – ha ammesso –, e sono giunto a Roma con un taxi pagato da loro”.
Poi i dettagli della truffa. “Avrei dovuto incontrare il venditore, pagando il Rolex con un assegno falso. Tornato a Napoli mi avrebbero poi dato mille euro in cambio dell’orologio”, ha raccontato l’uomo in lacrime, confessando di aver agito per disperazione e necessità. Tutti i documenti oltre all’assegno sono risultati falsi, e l’arresto del 47enne incensurato, è stato convalidato senza alcuna misura. La sua confessione è stata infatti raccontata nei minimi dettagli, ma durante l’udienza non sono stati fatti i nomi delle persone che lo hanno incaricato di tentare un acquisto che avrebbe lasciato il venditore con il cerino in mano.