I pompieri intervenuti per spegnere l’incendio alla Grenfell Tower di Londra che cinque anni fa uccise 72 persone si sono ammalati di tumore
A una dozzina di vigili del fuoco, intervenuti alla Grenfell Tower il 14 giugno del 2017 per spegnere l’incendio che causò la morte di 72 persone, è stato diagnosticato un cancro terminale. Quella notte furono impegnati per molte ore più di 250 firemen per cercare di domare le fiamme.
Una tragedia senza fine quella che viene oramai considerata dagli inglesi l’11 settembre di Londra. Il devastante incendio distrusse completamente quella torre di 24 piani, alta più di 67 metri, nel quartiere di North Kensington, che conteneva 120 appartamenti. Nel rogo non scamparono a un tragico destino anche due giovani architetti veneti Gloria Trevisan e Marco Gottardi.
Una tragedia senza fine
L’incendio che ha devastato la Grenfell Tower a North Kensington nel nord di Londra, nella notte tra il 13 e il 14 giugno scorsi, è stato indubbiamente una tragedia di proporzioni incalcolabili, soprattutto in termini di vite umane, che sembra non avere ancora, a distanza di cinque anni, una fine. Una tragedia dentro la tragedia quella che ha colpito 12 pompieri intervenuti quella maledetta notte alla Grenfell Tower, a loro infatti è stato diagnosticato un cancro in fase terminale.
A riportare la drammatica anticipazione è stato il quotidiano Mirror secondo il quale si tratterebbe di forme tumorali legate agli alti livelli di esposizione ad agenti contaminanti durante gli interventi. Si tratta di uomini giovanissimi, quasi tutti al di sotto dei 40 anni, forse soltanto la punta di un iceberg della contaminazione se consideriamo che quella notte accorsero centinaia di pompieri per cercare di domare le fiamme.
Altri casi potrebbero manifestarsi in futuro
“Ci aspettiamo che vengano rivelati presto alcuni dati che rischiano di essere scioccanti”, ha detto una fonte dei vigili del fuoco al quotidiano inglese, secondo il quale potrebbero essere almeno 20 i casi di cancro terminale tra i pompieri. Quello che si è venuto a sapere, dopo le indagini delle autorità competenti, è che i vigili del fuoco accorsi sul posto quella notte hanno lavorato anche per 10 ore in una situazione molto critica, in ambienti altamente tossici.
Uno studio del 2019 dell‘Università del Central Lancashire ha rilevato che la contaminazione del suolo, a causa della concentrazioni elevate di sostanze chimiche cancerogene dovute al disastro causato dall’incendio, potrebbe portare a un aumento del rischio di cancro e problemi respiratori per coloro che vivono nell’area. Già sono emerse altre malattie tra alcuni uomini intervenuti quella notte, come insufficienza renale, patologie cardiache e ictus. Si ipotizza siano il risultato dell’estremo sforzo fisico durante la tragedia.