L’ex portiere azzurro dopo la vittoria contro la Juventus: “Ci sono tutti i presupposti per arrivare fino in fondo e non commettere gli errori del passato”
La vittoria del Napoli contro la Juventus ha scatenato l’entusiasmo del pubblico partenopeo. Gli azzurri non solo hanno dato una lezione ai bianconeri, ma hanno anche messo un solco in classifica, distanziando gli uomini di Allegri (secondi alla vigilia dello scontro diretto) a meno dieci. “Una vittoria che porta il Napoli ad essere la squadra candidata alla vittoria finale. Gli azzurri hanno messo una piccola ipoteca sul discorso scudetto”, dichiara ai microfoni di Notizie.com Gennaro Iezzo, ex portiere azzurro.
Iezzo, che sensazioni le ha regalato la vittoria contro la Juventus?
“Una gioia incredibile. Una vittoria che, come detto, candida il Napoli per la vittoria dello scudetto. Per come gioca, per la qualità dei giocatori, per la crescita mentale di una squadra che ha voglia di vincere e di arrivare fino in fondo. Anche nei momenti più difficili”.
Un passo avanti netto rispetto al passato?
“Assolutamente. Ci sono tutti i presupposti per arrivare fino in fondo e non commettere gli errori fatti in passato”.
Il Napoli è stato in grado di rendere semplice uno scontro diretto che si annunciava decisivo.
“Devo dire la verità: io ero molto preoccupato alla vigilia. Vedendo la Juve in netta ripresa, capace di fare otto vittorie senza prendere gol. E’ vero che non aveva mai entusiasmato dal punto di vista del gioco, ma la squadra bianconera arrivava a Napoli in salute. Immaginavo una gara più complicata. Invece il Napoli ha shoccato tutti tutti. Era la stessa squadra che aveva fatto innamorare tutti, sin dalle prime giornate di campionato”.
A molti ha ricordato (anche per il punteggio), la vittoria contro il Liverpool in Champions League.
“In realtà la squadra di Spalletti ha quasi sempre fatto prestazioni di questo tipo. Se escludiamo il secondo tempo contro l’Inter, in tutte le altre gare il Napoli ha sempre brillato. Credo che contro i nerazzurri e la Sampdoria ci sia stato anche un discorso legato alla preparazione. Non era brillante come ieri”.
Contro i bianconeri ha funzionato tutto?
“E’ stato uno spettacolo. Le motivazioni erano alte, così come la spinta del pubblico. Il Maradona ha regalato quella spinta decisiva per arrivare fino in fondo. Si può dire che la squadra di Spalletti abbia ridicolizzato la Juventus. E, ripeto, parliamo di una squadra che non prendeva gol da otto partite. Ieri ne ha subiti cinque tutti insieme”.
Quanto c’è di Spalletti in questo Napoli?
“Quando si arriva a fare i risultati del Napoli, in campionato e in Champions, il merito va diviso tra tutti. Giocatori, allenatore e società. Spalletti è il vero leader di questa squadra. Allenando tanti giocatori giovani, molti si sono affidati a lui. La sua mano è evidente. Come quella di Giuntoli e di tutto il suo staff: stanno facendo in questi anni un lavoro eccezionale. Basta vedere Kim, Kvarashkelia. Giocatori arrivati da semisconosciuti e che ora sono fondamentali”.
Qual’è l’errore da non commettere ora?
“Spalletti ha le spalle grosse per gestire l’euforia che a Napoli è altissima. Dall’alto della sua esperienza saprà tenere a bada gli umori della squadra e farle capire che non è stato ancora raggiunto nulla. La prossima gara, il derby con la Salernitana, deve essere la gara più importante”.
