Decreto carburanti, negli ultimi minuti è arrivata anche la firma da parte di Sergio Mattarella. Tutto quello che serve sapere in merito a questa vicenda che, negli ultimi giorni, ha scatenato un bel po’ di polemiche
La questione del carburante ha sollevato tantissimi polveroni oltre a polemiche. Questo non è assolutamente un mistero e di certo non lo scopriamo oggi. Accise, speculazioni e soprattutto prezzo della benzina e del diesel che, in questo nuovo anno, è vertiginosamente aumentato. Tanto da scatenare le critiche da parte degli automobilisti. Gli stessi che hanno puntato il dito contro i benzinai. La categoria, sentendosi offesa, ha deciso di proclamare uno sciopero.
Lo stesso che è stato congelato dopo un incontro con il governo. Insomma, una vera e propria catena fatta di tantissimi colpi di scena. Nel frattempo, però, è arrivata la firma da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per quanto riguarda il ‘Decreto Carburanti’. Lo stesso che, adesso, viene pubblicato sulla ‘Gazzetta Ufficiale‘. Sono tantissime le novità che, in questo momento, bisogna sapere e che si devono annotare.
Decreto carburanti, Mattarella firma: tutto quello che serve sapere
A partire da questa domenica entrerà in vigore una nuova norma. Ovvero quella che prevede l’obbligo per i benzinai di esporre, alla pompa, un cartello che indichi il prezzo medio del carburante. Lo stesso che viene calcolato di giorno in giorno dal ministro per le Imprese. Bisogna precisare la “frequenza, le modalità e la tempistica delle comunicazioni”. Le stesse che verranno definite con lo stesso decreto dello stesso ministero. Entro i 15 giorni dalla data di entrare in vigore del decreto.
Non solo: gli stessi benzinai avranno altri 15 giorni per poter adeguare la cartellonistica sotto ogni punto di vendita. Stesso discorso vale anche per quello autostradale. Nel caso in cui chi non comunicherà i prezzi andrebbe incontro ad una multa salata. Una cifra che va dai 500 fino ad arrivare ai 6mila euro. Nel caso in cui, gli stessi, dovessero violare per la terza volta questo decreto allora si potrà andare verso la strada che porta alla sospensione dell’attività. “Per un periodo non inferiore ai sette giorni e non superiore ai 90 giorni“. In questo caso interverrà solamente la Guardia di Finanza, con tanto di irrogazioni delle sanzioni al prefetto.