Cucinare insieme ai propri genitori aiuta i figli a mangiare decisamente più sano. Lo dimostra una ricerca che parla fin troppo chiaro. Tanto è vero che è stato spiegato anche il motivo di tutto questo
Farsi aiutare dai propri bambini mentre si è in fase di preparazione per cucinare? Perché no. Anzi, in questo modo i figli vengono coinvolti nella maniera migliore possibile. Per loro può essere intravisto anche come un gioco. Non solo: in questo caso tenderanno a mangiare decisamente più sano.
In particolar modo frutta e verdura. Tanto è vero che si limitano a delle forme estreme di neofobia alimentare. Questo è quello che è stato scoperto da un team di ricercatori del CREA Alimenti e Nutrizione. Sono stati effettuati dei test: su un campione di 99 bambini in età scolare della regione Lazio.
Ad “aiutare” in questa ricerca c’è stato sicuramente il periodo della pandemia. In particolar modo quello relativo al lockdown. In quel caso c’è stato un vertiginoso aumento di pasti consumati in famiglia. Non solo: dai risultati è emerso anche che, nel periodo di convivenza, la condivisione dei pasti è stata associata alla scelta di mangiare verdure e legumi. I numeri parlano chiaro: quasi il 95% dei bambini aveva effettuato entrambi i pasti principali nel nucleo familiare. Non solo: nel 35% mangiavano di più rispetto al periodo prima della pandemia.
Cucinare in famiglia aiuta i bambini a mangiare più verdure
Dati che sono stati pubblicati nella rivista “Frontiers in Nutrition“. Il rifiuto selettivo del cibo non è cambiato nel periodo della pandemia. Il 70% lo ha dimostrato. Da segnalare l’aumento del consumo di: frutta (22,2%), verdura (19,2%) e legumi (21,2%). Non è finita qui visto che arrivano novità anche per quanto riguarda la sedentarietà: si è passati dal 25,3% al 70,7%. Nei bambini normopeso è stata riscontrata una più alta prevalenza di neofobia di livello intermedio (78,4%).
In merito al basso consumo sia della frutta che della verdura per i bambini ha voluto dire la sua Umberto Scognamiglio. Ovvero il ricercatore di ‘CREA’. Queste sono alcune delle sue dichiarazioni in merito: “Una delle cause del basso consumo di frutta e verdura nei bambini potrebbe essere la neofobia alimentare. Tanto da essere definita come la riluttanza a mangiare cibi nuovi o sconosciuti. Si tratta di un comportamento molto comune tra i bambini. Con il nostro studio è stato dimostrato che le strategie educative del genitore, al momento del pasto, possano dare una impronta importante all’influenza sulle abitudini alimentari e del livello di neofobia del bambino“.
