L’ex giocatore e campione della Juve e dell’Italia dei mondiali del ’90 era nella stessa clinica del super-latitante quando “all’improvviso è entrata la polizia e ha detto fermi tutti”
Un giorno da ricordare. Un lunedì che si è trasformato di festa per i palermitani che hanno visto le strade del capoluogo siciliano affollarsi di sirene e volanti che hanno portato il latitante Matteo Messina Denaro prima in questura e poi a essere trasferito in un carcere di massima sicurezza. Proprio nella clinica dove è stato arrestato, tra i testimoni, c’era anche Salvatore “Totò” Schillaci. “Totò-Gol”, eroe di Italia ’90 e della Juventus, si trovava proprio alla clinica “La Maddalena” quando il blitz dei carabinieri è entrato nel vivo. “Mamma mia per un secondo mi sono spaventato”, ha subito detto l’ex giocatore, in clinica nella tarda mattinata dopo aver svolto alcuni esami di routine che gli erano stati programmati.
Tutto si sarebbe potuto aspettare da questo lunedì mattina, eccetto quello che poi è successo. Entrato in clinica, soltanto la voglia di una sigaretta non l’ha fatto assistere in prima persona all’arresto di Matteo Messina Denaro.
“Non l’ho visto quando l’hanno arrestato, ma ho visto tanti poliziotti incappucciati”
Intervistato dai giornalisti presenti fuori dalla clinica “La Maddalena”, l’ex giocatore si è detto sorpreso di quanto successo nella mattinata. “Stavo aspettando per entrare, erano le 8.15, dopo ho visto entrare i poliziotti incappucciati” il racconto di Schillaci. L’ex attaccante, che vive a Palermo e gestisce un centro sportivo qualche chilometro più in là rispetto alla clinica, ha raccontato che le forze dell’ordine hanno gridato “fermi tutti” e hanno poi dato il via all’operazione.
A chi gli ha chiesto se ha visto Messina Denaro, Schillaci ha spiegato: “Non l’ho visto perché ci hanno fermati. È sembrato un vero e proprio Far West, tutti incappucciati”. L’arresto, come emerso dai primi rumors, sembra essere avvenuto nel bar della struttura e Schillaci ha spiegato: “Non ero neanche entrato al bar, stavo per entrare ma sono uscito per una sigaretta. È successo un vero e proprio manicomio”.