Il segretario del Partito Comunista: “Questo Governo non parla al popolo, ma ai grandi elettori. Ho il nome per il Quirinale”
Sul nome del prossimo Presidente della Repubblica stanno iniziando i classici giochi dei partiti. Dal centrodestra Silvio Berlusconi continua a rilanciare la sua candidatura, appoggiata oggi dal leghista Calderoli. Letta ha chiesto un nome non divisivo e che unisca la maggioranza di Governo: su tutti l’attuale Premier Mario Draghi. Dal Partito Comunista, il Segretario Marco Rizzo, in esclusiva ai microfoni di Notizie.com, ribatte: “Draghi? Il nome peggiore per il nostro Paese. Subito dietro di lui c’è Silvio Berlusconi”.
Rizzo non usa mezzi termini e si scaglia contro i nomi proposti in questi giorni. “Si sta scoprendo il grande bluff. Il giochino del cosiddetto Governo dei migliori. Ci mancherebbe anche che questo Governo proponga Draghi come Presidente della Repubblica. Sarebbe il danno peggiore per il nostro Paese. Chi propone Draghi non si rivolge al popolo, ma al migliaio di grandi elettori a cui regalare promesse. Se tanto mi da tanto – dichiara in esclusiva a Notizie.com – ci sono oltre cento persone che si trovano nel Gruppo Misto e che possono essere decisive. Io lavorerò affinchè, proprio da li, si costruisca una risposta al Governo”.
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Rizzo: “Il nome può uscire dal Gruppo Misto”
Rizzo non fa nomi, ma traccia il profilo del suo Presidente della Repubblica ideale. “Dobbiamo lavorare e lo stiamo già facendo, per creare un’alternativa credibile, un nome fuori dal coro e dall’alto livello costituzionale, politico e morale. Nella rosa del Gruppo Misto c’è gente di grande valore. Ci sono nomi importanti. Stiamo lavorando, ed è molto probabile che da quell’elenco possa spuntare fuori qualche nome. Idee? tante. Io ho in mente alcuni nomi, ma ora non è il caso di svelarli. Bisogna essere prudenti in questa fase ed aspettare. Nei giorni caldi dell’elezione potrebbe uscire fuori“. Ma come deve essere il prossimo Capo dello Stato secondo Rizzo? “Di alto profilo politico e morale. Un uomo che si sia battuto contro le privatizzazioni, contro il prevalere della finanza sulla politica. Insomma, uno che non sia nè Draghi, nè Berlusconi”.
