Sono 4 gli interventi necessari per l’efficientamento energetico dei nostri edifici, gli stessi grazie ai quali si accede al Superbonus
La notizia di questi giorni che sta sconvolgendo gran parte degli italiani riguarda l’arrivo di una direttiva europea sull’efficientamento degli immobili. Il passaggio entro il 2033 alla classe energetica D per tutti gli edifici degli Stati membri con emissioni 0 a partire dal 2027 non trova però d’accordo il nostro paese che verrebbe duramente colpito in termini di costi. Il 75% degli immobili italiani infatti non è a norma con le regole in arrivo da Bruxelles.
Il rischio di una patrimoniale occulta in arrivo dall’Europa per colpire le proprietà immobiliari allora è sempre più vivo, tanto più dopo gli ultimi emendamenti peggiorativi che hanno ristretto i tempi di adeguamento. In attesa che la palla passi al Parlamento europeo, dove certamente i nostri rappresentanti presenteranno più di un emendamento alla proposta, quali potrebbero essere gli interventi sui nostri immobili per adeguarli alla direttiva? Sono essenzialmente 4: un nuovo cappotto termico che incapsuli e «isoli» termicamente l’edificio, una nuova e più efficiente caldaia, la sostituzione degli infissi e l’installazione del fotovoltaico, molto probabilmente da adottare in sinergia.
I 4 interventi per l’efficientamento energetico dell’edificio
I nostri immobili, per la stragrande maggioranza vecchi ed energivori avrebbero bisogno di una profonda ristrutturazione per scendere fino alla classe energetica E entro il 2030 – D entro il 2033 -. I lavori per un efficientamento energetico degli edifici allora non possono che seguire le orme di quelli necessari per l’accesso al Superbonus del 110% – 90% dal 2023 – per il quale si necessitava di un attestato di prestazione energetica (Ape) pre e post lavori che asseverasse la discesa di almeno 2 classi energetiche dell’immobile.
Per migliorare l’edificio di due classi energetiche c’è bisogno di un intervento sul cappotto termico e spesso contemporaneamente anche uno di sostituzione migliorativa della centrale termica. Da solo l’intervento sul cappotto non basta nella maggior parte dei casi, ecco perché, anche dalle risultanze degli interventi effettuati in regime di Superbonus, i due viaggiano a braccetto. Oltre a questi due interventi detti “trainanti”, anche i cosiddetti “trainati“, ossia la sostituzione dei serramenti e l’installazione del fotovoltaico. Queste due opere sono le più gettonate dagli italiani per migliorare ulteriormente la classe energetica del proprio immobile. I costi stimati per gli interventi di questo tipo fanno capire il perché dell’opposizione italiana alla direttiva in arrivo da Bruxelles. Le medie registrate negli ultimi anni imporrebbero costi medi di 600 mila euro a condominio e 105 mila a villetta.