Santa Maria Capua Vetere, protesta in atto da parte delle detenute che hanno incendiato degli asciugamani provocano non pochi danni alle agenti
Il primo dell’anno non si è aperto nel migliore dei modi in provincia di Caserta, precisamente nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Nella prigione si è verificata una vera e propria rivolta da parte delle detenute (nel reparto ‘Senna‘). Il motivo? Una carcerata, dopo una discussione nata con un medico di turno dell’Asl, ha dato origine ad una protesta che ha coinvolto altre cinquanta persone. A riportare ciò è stato l’Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria).
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In un primo momento hanno iniziato a battere del pentolame sulle inferriate fino ad andare oltre bruciando degli asciugamani. Purtroppo si sono verificati danni anche nei confronti delle agenti penitenziarie che sono rimaste intossicate. Erano intervenute per placare gli animi. Subito dopo altro personale sanitario si è presentato nel luogo della protesta per soccorrere le agenti.
Rivolta nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, le parole del’Osapp
Arriva la condanna da parte del segretario regionale dell’Osapp Vincenzo Palmieri e anche da parte del suo vice, Luigi Castaldo che hanno voluto evidenziare il clima che si respira in quel carcere dove: “ogni giorno che passa un personale della polizia penitenziaria rischia grosso, soprattutto in un periodo storico come quello della pandemia che tutti stiamo vivendo“. Un messaggio deciso e chiaro che è stato mandato anche ai vertici alti della politica, affinché possano intervenire in loro aiuto.
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Anche il segretario generale Leo Beneduci ha voluto confermare che la situazione che si vive in quel carcere non è per niente delle migliori. Ha fatto i complimenti agli agenti per aver ripristinato l’ordine e la sicurezza, mettendo la propria vita davanti a tutto.