Sapelli: “Lo sciopero dei benzinai è ingiustificato. Il problema è un’altro”

L’economista, in esclusiva ai microfoni di Notizie.com: “Il governo si sta muovendo. Onestamente non capisco lo sciopero. Il problema da risolvere è un altro”

“Lo sciopero dei benzinai? Abbiamo tentato il possibile per andargli incontro, abbiamo immaginato delle misure, ma non potevamo tornare indietro rispetto ad un provvedimento che per noi è giusto, quello di comunicare il prezzo medio settimanale”. Il premier Giorgia Meloni torna sullo sciopero dei benzinai, che inizierà martedì 24 gennaio alle  19 e durerà per 48 ore. “Una scelta che faccio fatica a comprendere”, dichiara in esclusiva a Notizie.com, Giulio Sapelli, professore ordinario di storia economica.

sciopero benzinai
L’economista Sapelli critica lo sciopero dei benzinai (Ansa) – Notizie.com –

Lo sciopero è stato confermato dai sindacati di categoria, ma rischia di trasformarsi in un clamoroso autogol. Per gli stessi distributori e per gli automobilisti. Oltre ad essere una scelta poco comprensibile. “Lo sciopero è assolutamente ingiustificato. Non si capisce il perchè: solo per la storia dei cartelloni? Mi sembrerebbe una cosa insensata. Ci sono state degli attacchi gratuiti e delle polemiche che onestamente non capisco. Al pari dello sciopero, del quale avrei fatto volentieri a meno, anche per difendere i diritti di chi gestisce i distributori. Spero solo che questa situazione porti a prendere atto del vero problema che riguarda il settore”.

Quale?
“Che venga sollevato finalmente il problema della raffinazione in Italia: c’è una grande inconsapevolezza del fatto che noi non siamo più forti come eravamo un tempo nella raffinazione. Quello che va nel serbatoio non è il petrolio, ma la benzina. C’è bisogno di un processo di raffinazione, che in Italia sta portando grossi problemi”.

Come nazione non siamo più in grado di raffinare?
“Noi eravamo grandi potenze in raffineria, adesso ne abbiamo pochissime sul nostro territorio. C’è una legislazione molto difficile, tra i pochi centri disponibili e la necessità, giusta per carità, di fare tutto in base alle nuove normi green. Pensate all’Eni, che ha dovuto cambiare le proprie due uniche raffinerie, per produrre energia green. Spero che si sollevi il vero problema: va assolutamente incrementata la capacità di raffinazione”.

Giulio Sapelli, in esclusiva al nostro sito (Ansa) – Notizie.com –

Su cosa bisognerebbe investire?
“Bisognerebbe richiedere provvedimenti per favorire la raffinazione. L’altra cosa che ha portato sotto gli occhi di tutti il problema è il caso Lukoil. Se c’è un vantaggio da questo caos che è scoppiato, è quello di portare, davanti all’opinione pubblica, il problema della raffinazione. Siamo arrivati davanti ad un punto tragico:  stiamo importando benzina e prodotti raffinati. Dal petrolio non si ricava solo benzina, ma anche lubrificanti e tanti altri prodotti. E noi stiamo importando tutto”.

Servono nuove norme?
“Non servono norme. Bisogna costruire nuove raffinerie, con criteri ecologici nuovi, ma il faro va acceso su questo problema. Si tratta di un problema industriale, non di norme. Bisogna fare dei grandi investimenti e difendere le raffinerie esistenti. E’ per questo che rimango sconcertato di fronte allo sciopero dei benzinai. Il problema non sono le pompe di benzina. L’attenzione non deve essere rivolta a loro, ma ai grandi depositi, altrimenti si corre il rischio di partire dalla  coda e non dal cane. Bisogna partire dal toro, non dalle corna. Il governo si sta muovendo, ma la stampa, l’opinione pubblica, sembra che parli solo dei benzinai”.

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