E’ andato in scena a Palazzo Chigi un incontro tra il premier Meloni e il ministro Nordio dopo le polemiche dei giorni scorsi. Ecco i dettagli.
A Palazzo Chigi il premier Meloni ha ricevuto il ministro Nordio dopo le polemiche dei giorni scorsi. Un incontro per confermare la fiducia del presidente del Consiglio al titolare della Giustizia, ma anche per fare il punto della situazione e individuare le priorità su un tema che resta fondamentale per il nostro Paese.
L’inquilina di Palazzo Chigi, come riportato da TgCom24, ha garantito che “dare una giustizia veloce e giusta agli italiani è una priorità di questo esecutivo e un impegno che abbiamo preso con i cittadini. Siamo determinati a mantenerlo nel più breve tempo possibile“.
FdI: “Lavoriamo per la riforma”
L’incontro tra Meloni e Italiano per FdI “smentisce i gufi e tutti i retroscena di chi ci voleva divisi e litigiosi“. Ciro Maschio ha ribadito che “c’è la massima compattezza e coesione nella maggioranza e siamo tutti concentrati ne dare all’Italia una giustizia rapida, equa ed efficiente. Per noi la riforma della giustizia è una priorità e un impegno che vogliamo rispettare“.
Il presidente della commissione Giustizia alla Camera ha anche ricordato che “grazie alla competenza del ministro Nordio e alla volontà di questo esecutivo riusciremo, dopo decenni di chiacchiere, a riformare a 360 gradi la giustizia come merita un Paese come il nostro“.
Berlusconi: “Aspettiamo i fatti”
Anche Berlusconi è ritornato sulle ultime polemiche sul ministro Nordio. “In materia di giustizia le parole del Guardiasigilli ora devono essere seguita dai fatti – ha sottolineato il leader di Forza Italia – le norme su cui si deve lavorare in Parlamento sono assolutamente importanti. Il ministro ha sicuramente indicato la strada giusta e garantista. Serve una riforma che tuteli la libertà dei cittadini, lo stato di diritto, la professionalità dei magistrati, la terzietà dei giudici è una delle ragioni per le quali abbiamo deciso di dare vita a questo esecutivo“.
“Inoltre, mi sembra che su questo sia d’accordo anche parte dell’opposizione – ha detto ancora l’ex premier – in molti si sono resi conto delle macerie lasciate da decenni di cultura, o meglio di incultura, giustizialista“.