Dopo avere effettuato i primi controlli, l’Inps registra i prima annullamenti del Reddito di Cittadinanza: ecco le novità.
Iniziano ad arrivare i primi cambiamenti per tutte le persone che in questi anni, hanno ricevuto il sussidio del Reddito di cittadinanza e infatti come riporta il Messaggero, sono saltati anche i primi assegni per alcuni utenti in particolare.
Come il governo Meloni, ha già messo in chiaro, questo sussidio sarà definitivamente abolito nel 2024 e non è tutto, proprio il 20 Gennaio è stato siglato una accordo sulle nuove direttive che permettono dei controlli ancora più ferrei per tutti i beneficiari che ancora per qualche mese, potranno riceverlo.
Inps e Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, infatti hanno il compito di vigilare su chi non ha il diritto ad avere il sussidio economico mensile e di sospendere nel caso in cui lo ritenessero opportuno già da questo mese; come riporta sempre il Messaggero infatti: “Prima di erogare l’assegno, nel pieno rispetto della normativa sulla privacy, verrà compiuta una verifica mensile. Qualora il richiedente non ne avesse i diritti, l’Inps disporrà la revoca immediata e il recupero della prestazione indebita. I primi controlli riguarderanno i casi di omessa dichiarazione”.
Reddito di Cittadinanza, cosa cambia dal 2023?
Nel nuovo Decreto del Governo Meloni grandi cambiamenti sono quelli introdotti anche per tutti i beneficiari del reddito di cittadinanza, che ricordiamo sarà definitivamente abolito nel 2024.
Tanto per cominciare, il sussidio economico verrà revocato qualora: non si effettua la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro; non si sottoscrive il Patto per il lavoro ovvero il Patto per l’inclusione sociale; non si partecipa, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o ad altra iniziativa di politica attiva o di attivazione; non aderisce ai progetti utili alla collettività, nel caso in cui il comune di residenza li abbia istituiti; non si accetta almeno una di tre offerte di lavoro congrue oppure, in caso di rinnovo, non si accetta la prima offerta di lavoro congrua; non si comunica l’eventuale variazione della condizione occupazionale oppure effettua comunicazioni mendaci producendo un beneficio economico del Reddito di cittadinanza maggiore; non si presenta una DSU aggiornata in caso di variazione del nucleo familiare; e qualora si venga trovato, nel corso delle attività ispettive svolte dalle competenti autorità, intento a svolgere attività di lavoro dipendente, ovvero attività di lavoro autonomo o di impresa, senza averlo comunicato.
Quindi tanto per essere ancora più chiari, l’aiuto economico verrà erogato per sette mesi e non più per otto e inseguito la prima proposta di lavoro potrà trovarsi in qualsiasi località del territorio nazionale ma se non sarà accettata comporterà il termine della percezione del reddito. Ma non è finita qua, dal 1 Gennaio 2023 l’erogazione del reddito di cittadinanza ai giovani tra i 18 e i 29 anni sarà condizionata al completamento del percorso della scuola dell’obbligo.