Sarà per la crisi, sarà per il rispetto dell’ambiente, ma barattare sta diventando una praitca sempre più diffusa tra gli italiani
Tempo di crisi, tempo di creatività. È risaputo che anche dalle difficoltà si possono trarre buoni insegnamenti, e proprio in questo periodo contraddistinto da grandi e molteplici difficoltà ci rendiamo conto che stanno riaffiorando soluzioni vecchie a problemi nuovi, soluzioni mai prese in considerazione, ma oggi necessarie ad affrontare la nuova realtà.
Quando affrontiamo degli ostacoli, quando siamo in grossa difficoltà, spesso stimoliamo il nostro pensiero e siamo in grado di produrre idee “alternative”, i vecchi proverbi hanno sempre ragione “la necessità aguzza l’ingegno”. La creatività è un pensiero laterale, capace di farci vedere la stessa situazione da una prospettiva diversa.
Il ritorno dei mercatini e del baratto
In questi ultimi anni è cresciuto verticalmente il mercato del vintage, ossia acquistare o vendere oggetti usati, inizialmente nato per dare nuova vita a tutto ciò che risaliva al nostro passato, anche non troppo vicino, adesso ampliatosi al semplice second hand, una nuova possibilità per qualsiasi oggetto non serva più in casa, ma che potrebbe essere una grande risorsa per qualcun altro. Sarà per la crisi, sarà per il rispetto dell’ambiente, ma adesso pare si stia facendo un passo in più: cresce il numero di mercatini del baratto in tutta Italia, ma anche e soprattutto on line, arrivando perfino a regalare tutto ciò di cui non abbiamo bisogno con l’unica condizione di…venirlo a prendere. Vuoi per una rinnovata coscienza del riciclo, barattare e comprare abiti e oggetti di qualsiasi tipo sta diventando una vera moda.
In tema di baratto e scambio di oggetti, ma soprattutto abiti e accessori fashion si organizzano degli Swap Party nelle principali città europee, vere feste per veri intenditori, dove divertirsi e fare buoni affari, o meglio baratti. Qui da noi sono organizzati da diverse associazioni e spesso ci si abbina un aperitivo per completare la serata. E, per svincolarsi dall’associazione mentale second hand –povero, basti pensare che, oltre a essere diventata una moda, seguita moltissimo dai giovani, si può arrivare a scambiare oggetti, abbigliamento e accessori anche di valore rilevante. Quindi, sono sicuramente un aiuto per chi effettivamente non può permettersi oggetti nuovi, ma sostengono anche un’economia alternativa, a tutti i livelli, anche per i collezionisti e gli appassionati.
Una nuova via dello shopping
Alcuni propongono un altro modo di “fare shopping” in questa maniera alternativa: si mettono in vendita, ad esempio, i propri abiti e, una volta venduti, tutto il guadagno viene convertito in buoni da spendere allo stesso modo. Forse la forma più interessante di baratto è quella assunta dalle Banche del Tempo, dove non ci si scambiano oggetti, ma attività, competenze, sapere. In fondo è un modo importante per recuperare quello che un tempo era il mutuo aiuto tra buoni vicini di casa! In realtà si chiamano così perché sono come istituti di credito, dove però le transazioni sono basate non sulla circolazione del denaro, ma del tempo.
ll valore dello scambio è calcolato in ore e prescinde dal valore di mercato e dalla tipologia della prestazione offerta e ricevuta. Chiunque può aderire mettendo a disposizione un’attività personale che può essere utile a qualcuno e usufruire di una prestazione offerta da un altro. Ognuno è potenzialmente in grado di offrire qualcosa di utile ad altri e tutti hanno bisogno di qualcosa, così la “banca” incrocerà domanda e offerta nel modo più ottimale. L’unico obbligo, anche personale, è sempre quello di pareggiare il conto. In ogni baratto.