Un duro post social e un sospetto pesante su quanto accaduto: il padre di Thomas si sfoga e lancia accuse.
“Condizioni gravissime ma stabili”. Questo è il report medico del San Camillo in riferimento allo stato di salute di Thomas Bricca. Il 19enne è stato colpito alla testa da un proiettile, nella serata di lunedì ad Alatri, e il clima è teso dopo una serie di accuse e di gravi episodi di cronaca.
Alcune maxirisse che di recente hanno sconvolto la città erano il segnale che rafforzava l’ipotesi di bande rivali pronte a fronteggiarsi. Nessuno però pensava che quegli scontri si sarebbero trasformati in un agguato, con colpi di pistola e un giovane in gravi condizioni che lotta per la vita.
Thomas si trovava con 4 amici in strada quando uno scooter si è avvicinato e una delle due persone che erano in sella ha lasciato partire un colpo. Le prime ricostruzioni parlano di un proiettile sparato da circa 20 metri di distanza e questo rafforza l’ipotesi di un agguato. Gli amici di Bricca hanno chiarito che ci sarebbe stato uno scambio di persona, ma sulla vicenda irrompe il padre del giovane, che lancia accuse sui social e ha un gravissimo sospetto.
Sparatoria ad Alatri, il padre di Thomas accusa
Le telecamere di sorveglianza hanno immortalato due persone a bordo di uno scooter con il volto coperto da caschi integrali. Difficile ricostruire l’identità dalle immagini, ma è caccia a chi ha sparato. Intanto il padre di Thomas Bricca ha lanciato un messaggio sui social. “Mi avete spezzato il cuore, bastardi tossici. Dio perdona, io no”.
L’agguato accaduto nella piazzetta di Alatri potrebbe quindi essere legato in qualche modo alle risse scoppiate di recente. Gli amici continuano a ribadire che quel colpo di pistola, sparato probabilmente da chi sa bene come utilizzare un’arma da fuoco, ha colpito per errore Thomas, descritto come un bravo ragazzo. Intanto all’Istituto Biologico Chimico ‘Pertini’ è sbucato uno striscione con la scritta “Giustizia”, mentre il padre di Thomas Bricca, secondo quanto riportato da Il Messaggero, avrebbe un gravissimo sospetto.
“Hanno assoldato un killer per ucciderlo. Erano giorni che litigavano, per stupidaggini, roba tra ragazzetti. Tre giorni di liti per noia, scaramucce. Finché l’altro giorno non hanno buttato di sotto uno da un parapetto, allora quelli hanno pensato bene di vendicarsi assoldando un killer per ammazzarlo”. Queste le parole riportate sul quotidiano che conferma il sospetto di Paolo Bricca, fermamente convinto che quella pistola armata non sia roba da ragazzi.