Il presidente della Lazio spiega i motivi che lo hanno portato a non presentare il progetto, il Comune attacca: “Ora tutti sanno la verità”
Il futuro dello stadio Flaminio e la battaglia della Lazio per il nuovo impianto di proprietà, rischia di trasformarsi in una guerra politica tra il Comune di Roma e il presidente del club biancoceleste. Lotito (senatore eletto tra e fila di Forza Italia) e la giunta Gualtieri sembrano essere arrivati ad un punto di rottura definitivo. Il patron biancocelste ha infatti dichiarato di voler presentare il progetto solo di fronte alla certezza di saperlo approvato. Non si è fatta attendere la risposta del Comune di Roma, che attraverso le parole dell’Assessore Onorato ha messo una parola quasi definitiva ai sogni dei tifosi.
Lotito (che aveva inizialmente caldeggiato l’idea di costruire un nuovo impianto di proprietà sui propri terreni sulla via Tiberina) aveva virato sul Flaminio. Ma non ha mai presentato nessun progetto. In un’intervista rilasciata ieri il patron biancoceleste è stato chiaro: “Il progetto lo presento se so che potrà essere approvato, altrimenti neanche lo presento”, ha dichiarato il presidente della Lazio, che ha poi elencato i tre punti della discordia: capienza, copertura e parcheggi. I tifosi aspettavano con ansia delle risposte, che non sono arrivate.
Il Comune di Roma, ha immediatamente risposto. L’assessore allo Sport Alessandro Onorato è stato molto chiaro: “Abbiamo dato priorità alla Lazio e a tutti i suoi sostenitori. E’ singolare che il presidente Lotito sostenga che il parere della Soprintendenza, peraltro relativo ad una diversa proposta di riqualificazione, renderebbe impossibile la presentazione del progetto Lazio che invece avrebbe potuto utilizzare il cosiddetto emendamento sblocca stadi del decreto Semplificazioni”.
Difficile trovare un punto di incontro. Onorato attacca il patron biancoceleste: “Il documento citato della Soprintendenza è noto da febbraio 2022 e il presidente Lotito e’ in possesso di tutte le carte sul Flaminio già da settembre 2022. Che lo scopra solo ora non e’ verosimile, soprattutto oggi che i pareri sono stati accentrati alla Direzione Generale del ministero al fine di velocizzare nel Paese il processo di trasformazione e di valorizzazione per garantire stadi moderni e adeguati alle esigenze di sicurezza. Dispiace che il presidente Lotito non abbia neanche presentato un progetto, non e’ vero che sarebbe stato bocciato in partenza”.
L’Assessore allo Sport si rivolge ai tifosi biancocelesti, che continuano a sognare il ritorno allo Stadio Flaminio. “Con la giunta Gualtieri avremmo accompagnato la Lazio, nel rispetto delle norme, per arrivare all’ampliamento dei posti e alla copertura degli spalti. Dispiace per i tifosi della Lazio che ci hanno creduto davvero e per la nostra città, che merita due squadre di calcio ciascuna con un proprio stadio di proprietà. L’unica consolazione e’ che almeno ora la situazione e’ a tutti chiara”.