Djokovic in campo con deroga sul vaccino Covid: scoppia la bufera

Diverse le proteste sul caso del tennista Novak Djokovic, che parteciperà ai prossimi Australian Open con un’esenzione medica che gli permette di giocare pur non avendo una vaccinazione. 

Novak Djokovic
Il tennista Novak Djokovic (Ansa)

Il campione serbo Djokovic, vincitore delle ultime tre edizioni degli Australian Open, si appresta infatti a sbarcare nella terra dei canguri per partecipare al torneo che avrà inizio il prossimo 19 gennaio. Le regole di partecipazione per questa edizione, segnata come tutti gli altri eventi sportivi dalla questione della pandemia, sono molto chiare.

Chi non dichiara il proprio status vaccinale non potrà partecipare. Lo aveva affermato anche il direttore del torneo Craig Tiley, spiegando che per calpestare i prati di Melbourne Park “i tennisti devono essere completamente vaccinati contro il Covid o avere ottenuto l’esenzione”.

L’esenzione di Djokovic crea scalpore e risentimento

Il tennista serbo finora non aveva mai dato alcuna informazione sulla propria condizione di vaccinato o meno. Di recente però ha voluto condividerle sui propri social, spiegando che parteciperà agli Open presentando però un’esenzione medica dalla vaccinazione. Segno che gli è stata riconosciuta la possibilità di non vaccinarsi ma di ottenere comunque il documento che gli permette di confrontarsi con gli avversari nel primo torneo stagionale dello Slam.

Subito sono scoppiate numerose polemiche in merito. Tra coloro che sono intervenuti sulla vicenda, c’è Mauro Berruto, responsabile sport del Pd ed ex ct della nazionale di volley. “Sono disgustato dall’ennesima furbata per aggirare le regole“, ha affermato perentorio Berruto in un’intervista.

“Non so se partire da lui, in quanto atleta e modello per gli appassionati, o dagli organizzatori che lasciano passare il messaggio che si è forti con i deboli e deboli con i forti. Si crea così una forte disparità con gli atleti che invece sono rispettosi delle regole”, ha proseguito l’ex ct. Disparità che forse Berruto vedrebbe ad esempio negli effetti negativi sul fisico che conseguono dalla vaccinazione.

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Per questo, ha proseguito, a suo avviso il tennista dovrebbe spiegare nel dettaglio le cause che hanno portato all’esenzione. Nonostante si tratti evidentemente di informazioni sensibili legate alle condizioni di salute del campione serbo, che il regolamento non richiede di rendere pubbliche.

Oltre all’ex Ct Berruto, è intervenuto anche il governatore Zingaretti

Djokovic dovrebbe spiegare i motivi di questa esenzione. È una storia inqualificabile da qualunque punto di vista la si guardi, soprattutto per quello che mi aspetto io da uno sportivo”, rincara la dose Berruto, che ora afferma di aspettarsi “una presa di posizione da parte dei suoi colleghi, da chi ha rispettato le regole. Sarebbe la risposta migliore”.

La vicenda però continua a fare scalpore, tanto da fare intervenire in una nota persino il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, con parole peraltro molto dure. “La deroga agli Australian Open per Djokovic è uno schifo“, afferma il politico del Pd. “Un pessimo esempio di privilegio e uno schiaffo in faccia a chi lotta contro il Covid”.

Dietro Zingaretti, si accoda anche l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “Il tennista Novak Djokovic è sicuramente un grande atleta, ma anche un pessimo esempio nel contrasto alla pandemia“, ha affermato D’Amato.

Mauro Berruto
Mauro Berruto, ex nazionale e allenatore di volley (Ansa)

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Pur di non vaccinarsi e grazie alla ricchezza e la notorietà si inventano pseudo esenzioni. Djokovic è un cattivo maestro e come al solito a pagarne le conseguenze saranno i più deboli e i meno istruiti. La vaccinazione rappresenta uno degli strumenti più importanti nel ridurre le diseguaglianze socioeconomiche nell’incidenza e negli esiti post infezione”.

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