Il nuovo report dell’Onu sui migranti promuove la linea del ministro Piantedosi. Ecco tutti i dati del periodo che va da ottobre a gennaio.
Con l’arrivo del ministro Piantedosi al Viminale in Italia sono cambiate molte cose e tra queste anche la gestione dei migranti. La linea del governo sugli sbarchi è diventata molto più dura e sicuramente le critiche da parte dell’opposizione non sono mancate. A promuovere le scelte del nuovo titolare degli Interni è direttamente l’Onu con i suoi dati.
Secondo quanto riferito da Libero, da ottobre a gennaio, nonostante un aumento degli sbarchi, sono state registrate in mare 285 vittime. Un numero di gran lunga inferiore rispetto ai 546 avuti nello stesso periodo dello scorso anno con la coppia Draghi-Lamorgese. Questo significa che la linea dura decisa dal ministro Piantedosi e soprattutto la battaglia fatte alle Ong inizia a dare dei risultati almeno per quanto riguarda il numero dei morti.
Il lavoro naturalmente non è assolutamente finito qui visto che l’obiettivo di questo esecutivo è quello di provare a diminuire gli sbarchi e su questo si spera di trovare una soluzione a livello europeo in breve tempo.
Migranti, con meno Ong in mare diminuiscono i morti: ecco perché
I dati dell’Onu danno ragione al ministro Piantedosi e soprattutto sembrano ribadire che con meno Ong in mare diminuiscono il numero dei morti in mare. La spiegazione a quest’ultima affermazione sembra essere, almeno secondo quanto riferito da Libero, collegata al fatto che il lavoro degli scafisti è molto più difficile.
Il cambio di passo voluto fortemente dal governo Meloni sui migranti sembra iniziare a dare i suoi primi frutti. Il lavoro, comunque, non è assolutamente finito qui ed ora si spera di diminuire il numero delle partenze.
Il ministro Piantedosi al lavoro per diminuire gli sbarchi
Dopo aver ottenuto una diminuzione importanti dei morti in mare, il ministro Piantedosi, in accordo con il premier Meloni, è al lavoro per provare a mettere fine anche alle partenze dall’Africa. Si tratta di un obiettivo non semplice da raggiungere per diversi motivi, ma il titolare del Viminale non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro e proseguirà per la sua strada nella speranza di poter ottenere anche in questo caso un risultato importante.
