Nel vortice della polemica è finito Ciro Santoriello per il commento contro la Vecchia Signora, Angelini: “Il suo ruolo istituzionale imporrebbe di non fare certe esternazioni”
Il periodo in casa bianconera non è dei migliori, dopo i 15 punti di penalizzazione con cui è stata sanzionata la Vecchia Signora in campionato, i tifosi sono indignati per le parole di Ciro Santoriello, magistrato in servizio a Torino: “Lo ammetto, sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus“. Una frase che non è di certo passata inosservata e che in esclusiva ai microfoni di Notizie.com ha commentato il giornalista Radio Radio e Rai, ed opinionista sportivo ed economico, Antonello Angelini: “Certamente non ci saranno conseguenze. Probabilmente sono state dichiarazioni fatte in tono goliardico, durante un convegno, perché , come in tutte le cose, vedendo il filmato intero si ha meglio l’idea del contesto; quello che c’è da sottolineare però è che un magistrato, un pm o un giudice, non dovrebbe esprimersi neanche scherzosamente in questo modo. È una forma di rispetto verso suo ruolo istituzionale“.
“La procura di Torino – prosegue – indaga molto, molto, molto spesso sulla Juventus: calciopoli, abuso di farmaci leciti, lo stadio che doveva crollare, i falsi in bilancio all’epoca di Giraudo e Moggi, le plusvalenze fittizie del 2016, la Ndrangheta nella Curva e ora altre due volte sulle plusvalenze; diciamo che quanto meno è una procura molto, molto attiva in ambito calcistico. Non ci sono segnali da parte di altre procure di aperture di fascicoli sulle squadre con questa frequenza. Ad ogni modo, proprio perché si verifica questo, chiamiamolo così, ‘iper-attivismo nei confronti della Juventus‘, i pm non devono nemmeno far sfiorare al pubblico l’idea che sia un fatto ‘da tifosi’ o che siano mossi da antipatie personali. Che probabilmente non ci sono neanche, ma come diceva Pertini: ‘Un giudice non deve solo essere equidistante ed equilibrato lo deve anche sembrare’“.
Angelini, esperto di politica e di economia, fa poi un parallelo: “Se io fossi l’esponente di un partito politico, ad esempio il PD, ed anche scherzando un pm che indaga su di me dicesse: ‘Io come uomo sono di Forza Italia, ma come pm sono anti-PD’ e poi indaga spesso sul PD, credo che l’indagato di turno piddino non sarebbe felice“. E aggiunge un’ulteriore analisi: “Un altro fatto che deve far riflettere riguarda i giornalisti che sostengono legittimamente che le dichiarazioni del pm siano goliardiche, scherzose e perfino il ‘taglia e cuci’ di un filmato: se questo principio vale, giustamente, per lui, deve valere anche per le intercettazioni. Quando un dirigente della Juve dice: ‘Alla Consob gli facciamo la supercazzola’, sta scherzando anche lì, giusto? Aggiungo che non andrebbero pubblicate e analizzate solo le intercettazioni a carico ma le vorremmo sentire e leggere tutte, anche quelle a discarico: per esempio quelle tra Bertola e Cherubini in cui entrambi, non sapendo di essere ascoltati, dicono che se ci sono degli errori sono stati fatti in buona fede. Inoltre nel video il pm sostiene che le plusvalenze non sono un reato, aggiungendo ‘mi è toccato archiviare’: anche in tono scherzoso questa affermazione non regge, un pm archivia ‘se deve’ non perché ‘gli tocca’. Insomma, un po’ troppa goliardia e folklore“.
“Detto questo – specifica il giornalista – se la Juve ha sbagliato è giusto che paghi, ma ci devono essere processi equi, con le garanzie di cui godono tutti. Quello che mi dispiace è che anche in campo giornalistico noto tanto astio e acredine e nessuno mai che si fermi a pensare che la Juventus è l’unica squadra che negli ultimi 5 anni ha fatto un aumento di capitale di 700 milioni di euro, di cui oltre 400 sono andati a squadre italiane per acquisti giocatori. La settima azienda italiana, il calcio, così la distruggiamo: pensiamo solo alla Fiorentina che negli ultimi anni ha venduto Bernardeschi, Chiesa e Vlahovic… e non parliamo certo di bruscolini. Non noto nell’ ambiente del calcio gratitudine per il denaro fresco immesso dalla Exor e dal fatturato Juve. E non vedo neppure altre società che immettano grandi capitali. Non mi sembra che nessuno si stia svenando per il calcio e visto che buona parte dei club campa con i diritti televisivi, c’è da sottolineare che questi senza i campioni come Ronaldo, Pogba e Tevez, inevitabilmente calano“.
L’opinionista invita poi alla calma: “Con questo è chiaro che chi immette denaro non è giustificato a fare ciò che vuole, ma sarebbe opportuno smorzare i toni ed evitare l’accanimento mediatico. Sulla questione legata alla curva interista abbiamo ascoltato le intercettazioni? No, perché si aspetta giustamente l’esito delle indagini. Non sono invece mancati i titoloni con scritto: ‘Cosa rischia la Juve’ oppure ‘La Juve verso la B?’, per il caso Juve-ndrangheta, poi finito con Juventus parte lesa. Le plusvalenze inoltre non sono reato, non lo dico solo io, lo evidenzia persino il pm: un investitore privato può decidere di non investire i suoi soldi in una società che fa troppe plusvalenze ma la plusvalenza resta un non reato; e nulla c’entra il fatto che la Juve sia quotata in borsa ed altri club no, se è reato sportivo per una società lo è anche per l’altra oppure per nessuna. Quello che è chiaro ormai è che se c’è di mezzo la Juventus, specialmente in modo negativo, tutte le polemiche si ingigantiscono: ci sono tanti anti-juventini, e lo sono il 70% dei tifosi che prima di sostenere la propria squadra odiano la Vecchia Signora, ma questo non può portare ad avere ‘due pesi e due misure’ in ambito di giustizia sportiva. Per i reati contestati ai bianconeri, dal codice di giustizia sportiva è prevista l’ammenda, non i punti di penalizzazione. Già quando si trattò di Calciopoli pagò una sola squadra e fu inventato un reato ‘illecito strutturato’ non previsto dal codice di giustizia sportiva“.
“A Napoli – chiosa Antonello Angelini – tiene banco la questione legata al cartellino di Osimhen, giocatore fondamentale in questa corsa-scudetto, ma in quel caso la procura si è presa sei mesi di tempo: i mal pensanti potrebbero immaginare che si stia facendo per non disturbare la strada ai partenopei verso il tricolore. Ci vogliono sei mesi per analizzare un’operazione? Forse sì, giustamente, ma allora non si sarebbe potuto attendere la fine del processo Prisma prima di infliggere 15 punti di penalizzazione a campionato in corso? Visto, oltretutto, che il Gip di Torino ha già dato torto in grande parte al Pm Santoriello e agli altri della indagine Prisma. Oltretutto, così facendo, in caso di assoluzione della Juve in ambito penale come si metterebbero a posto i cocci? E se invece la Juventus venisse assolta dal Collegio di Garanzia Coni quante saranno le polemiche degli altri (antijuventini)?”.