Wikileaks, l’editore Julian Assange si trova ancora in carcere. Quella di oggi non è una giornata qualunque visto che sono esattamente 1000 i giorni in cui si trova dietro le sbarre della prigione
Oggi sono esattamente mille giorni in cui Julian Assange si trova in carcere. Il 50enne è accusato negli Stati Uniti ,insieme all’ex analista dell’intelligence militare Manning, per aver divulgato documenti riservati sulle operazioni militari americane nel 2010.
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Si trova nel carcere inglese di Belmarsh, in attesa di una possibile estradizione negli Stati Uniti D’America. A denunciarlo è la campagna per la liberazione dell’editore che nel primo pomeriggio si presenterà davanti al penitenziario.
Queste sono le parole da parte della sua compagna, Stella Moris: “Fino a quando non rimarrà in prigione Julian sarà un prigioniero politico e la sua detenzione infinita finirà per ucciderlo“. La stessa ha voluto ricordare anche quando il compagno ha avuto un ictus per via del forte stress nell’ultima udienza in cui si presentò in tribunale.
Wikileaks, Assange rimane in carcere: furia della compagna
Un attacco anche nei confronti del governo americano, pronto a processare “un editore australiano in una corte di sicurezza degli Stati Uniti dove rischia una condanna fino a 175 anni di carcere. Solo per il semplice motivo di aver svolto il suo lavoro e sul perché ha avuto notizie per quanto riguarda le vittime e i crimini delle operazioni americane che sono stati commessi a Guantanamo, in Afghanistan e Iraq da Chelsea Manning e le ha pubblicate”.
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Nei mesi trascorsi ci sono state tantissime persone che sono scese in piazza e per manifestare contro l’arresto da parte sua. In tanti chiedono una “presta libertà”.
