Terremoto Siria, il racconto del prete che, insieme a migliaia di persone, ha vissuto momenti drammatici. “Qui è un inferno“
La Turchia e la Siria letteralmente in ginocchio per le scosse di terremoto degli ultimi giorni che hanno raso al suolo molti palazzi e non solo. Danni irreparabili. Si continua a scavare con la speranza di poter recuperare qualche persona viva rimasta intrappolata sotto le macerie. Purtroppo le notizie che continuano ad arrivare dai due Paesi non sono affatto delle migliori. Il bilancio delle vittime è a dir poco drammatico visto che è stata superata quota 22mila. Purtroppo, però, le terribili notizie non finiranno qui visto che il numero sarà destinato ad aumentare. Ci sono ancora moltissime persone che risultano disperse e che mancano all’appello. Momenti drammatici che non si potranno mai dimenticare e che ognuno di loro si porterà dentro per sempre.
Come il prete che, in quel momento, si trovava in Siria. Precisamente ad Aleppo. Si tratta di Fra Bahjat Elia Karakach. Quest’ultimo impegnato nella comunità latina di Damasco e della stessa Aleppo. Attimi terribili che sembravano non passassero più. Due fortissime scosse di terremoto. “Un inferno“. Non ha saputo spiegare altrimenti quello che ha vissuto. In una intervista rilasciata ad ‘AGI‘ ha rivelato cosa sta accadendo in città. Persone che non hanno più una casa, che hanno perso parenti ed amici, non hanno più nulla. Neanche un paio di scarpe da indossare. Fortunatamente vivi. Non si può dire lo stesso di altre persone che sono state recuperate sì da sotto le macerie, ma senza vita. I frati ed i volontari stanno dando una mano ai soccorritori. Scavano a mani nude con la speranza di poter trovare qualche sopravvissuto.
Terremoto in Siria, il racconto del prete di Aleppo: “Abbiamo paura“
Il primo pensiero era rivolto agli sfollati: “Li avremmo voluti accogliere nelle nostre chiese per ripararsi dal freddo, poi abbiamo iniziato a sentire le peggiori notizie. Ovvero edifici che crollavano sulla testa degli abitanti. Decine, centinaia e poi migliaia i morti“. Purtroppo la situazione in altri edifici non è delle migliori visto che potrebbero crollare da un momento all’altro visto che sono pericolanti. “Le sale parrocchiali sono piene di centinaia di persone.
Abbiamo tre conventi nella città e tutti accolgono gli sfollati secondo le loro capacità. Distribuiamo di norma 1.200 pasti al giorno, naturalmente ora molti di più”. Purtroppo le temperature non sono neanche dalla loro parte visto che, durante la notte, i gradi scendono anche sotto lo zero. Il pensiero, in primis, è per i bambini. Mantenere un posto caldo per loro. Aleppo è la citta maggiormente colpita e che ha subito danni importanti.