Terremoto Turchia, crollo edifici: scattano i primi arresti nel Paese orientale dopo quanto accaduto in settimana
Una vera e propria catastrofe, su questo non servono altre parole. La Turchia e la Siria completamente in ginocchio in merito a quanto accaduto negli ultimi giorni. Un violento terremoto ha spazzato via tutto quello che c’era in alcune città del Paese. I soccorritori ed i volontari continuano a scavare, con la speranza di poter trovare qualche altro sopravvissuto. Speranza che, con il passare delle ore, si riducono sempre di più. Anche perché l’ultimo aggiornamento che riguarda le vittime è a dir poco impressionante. Si parla di 28mila persone che hanno perso la vita. Una cifra che, purtroppo, è destinata ancora ad aumentare visto che mancano all’appello ancora molte persone che risultano disperse.
Nel frattempo, però, arrivano importanti novità direttamente dalle autorità locali. Ovvero all’arresto di alcuni costruttori edili nelle 10 province colpite dal terremoto. Secondo quanto riportano alcuni media locali pare che siano più di 100 persone che sono finite in manette. Le accuse nei loro confronti sono molto gravi. Purtroppo non si tratta affatto del primo episodio che si verifica in Turchia: la mente, infatti, è al 1999 quando ci furono episodi che inginocchiarono il Paese. Da quel momento in poi la nazione ha rivisto le norme che disciplinano la costruzione di edifici residenziali nel Paese. Soprattutto nel 2007 quando è stato deciso di adottare un codice per la costruzione delle abitazioni. In quella occasione, però, si è tenuto conto di alcuni requisiti necessari per la protezione antisismica.
Terremoto Turchia, arrestati più di 100 costruttori edili in province colpite
Le Procure, in questo momento, sono al lavoro. Il ministero della Giustizia ha dato il suo “via libera” per 150 procure locali per indagare in questa vicenda. Sui “crimini legati al terremoto“. A quanto pare gli stessi procuratori potranno avviare cause penali contro tutti i “costruttori e i responsabili” del crollo degli edifici. Gli stessi che non rispettavano i codici esistenti.
Tra le persone finite in manette spunta anche il nome di un imprenditore molto conosciuto nel Paese. Si tratta di Mehmet Yasar Coskun, ovvero il responsabile della costruzione di un condominio di lusso di 12 piani con 250 appartamenti nella provincia di Hatay,. Spazzato completamente via dal sisma. A quanto pare l’uomo stava cercando di lasciare il paese ed è stato arrestato in aeroporto: aveva fatto un biglietto per andare in Montenegro.