I Blancos hanno battuto l’Al-Hilal in una finale divertente e hanno conquistato il ventinovesimo titolo internazionale. L’undicesimo nella carriera di Carlo Ancelotti. Il futuro del tecnico emiliano è ancora da scrivere, in Brasile spingono per una sua elezione a commissario tecnico della Seleçao
Il Real Madrid torna a sorridere, dopo un inizio di 2023 non proprio semplicissimo dal punto di vista dei risultati. Il distacco in classifica dal Barcellona che ora è di otto punti e a questo s’aggiunge la sconfitta in Supercoppa di Spagna sempre per mano dei blaugrana.
I Blancos hanno vinto il Mondiale per club battendo in finale l’Al-Hilal con un pirotecnico 5-3. Decisivi Vinicius e Valverde autori entrambi di una doppietta. Sigillo di Benzema. Inutili per gli arabi i gol di Marega e Vietto (doppietta anche per lui). Il Real vince quindi il suo quinto Mondiale per club e stabilisce un record, perché nessuno ne ha vinti altrettanti. Per il Madrid è anche il ventinovesimo titolo internazionale. Ora testa di nuovo al campionato perché la rincorsa al Barça non può prevedere altri passi falsi e poi alla Champions League perché tra nove giorni si va ad Anfield per sfidare il Liverpool che ha nella coppa più importane ormai l’unico obiettivo stagionale, vista la crisi dei Reds in campionato. Ancelotti si coccola l’ennesimo trofeo della sua immensa carriera, terzo Mondiale per club e record condiviso con Pep Guardiola. Il primo con il Milan nel 2007, poi due con il Real (2014 e 2023).
Ancelotti, Mondiale del club in bacheca. Il futuro però è da scrivere…
Per Carletto, a livello internazionale, è l’undicesimo trofeo in bacheca (anche quattro Champions e quattro Supercoppe Europee) e il ventiquattresimo complessivo. Per il tecnico emiliano insomma un curriculum che diventa sempre più importante. Ma ora cosa riserverà il futuro ad Ancelotti? Il suo contratto con il Real Madrid è in scadenza nel 2024 e di rinnovo ancora non si parla, anzi c’è chi vocifera che in caso di mancata conquista della Liga e senza una Champions da protagonista, il Real possa anche decidere di cambiare già a giugno. Difficile immaginare che Florentino Perez possa silurare Ancelotti che comunque in quasi due anni di Real è tornato a regalare lustro e trofei ai Blancos. Però le vie del mercato sono infinite e dal Brasile continuano ad accostarlo alla panchina della Seleçao.
Voci talmente insistenti da costringere la federazione a un comunicato di smentita. Smentite che non hanno convinto la stampa brasiliana che continua a parlare di Ancelotti come possibile prossimo commissario tecnico della nazionale verdeoro. L’uomo giusto per riportare in Brasile quel Mondiale che mancherà – nel 2026 – da 24 anni. Un digiuno a cui i brasiliani non sono abituati. Chi meglio allora di un vincente come Ancelotti?