Uno studio di recente pubblicazione rileva che le radiazioni emesse dalle comuni lampade utilizzate per la manicure possono essere molto pericolose, sia nell’uso occasionale sia in quello abituale.
Gli studiosi invitano a considerare i rischi legati ai raggi ultravioletti emessi dai comuni essiccatori per lo smalto e per il gel per unghie.
Avere delle belle mani curate è un po’ un pallino di tutte le donne e, anche in questo campo, la tecnologia ci è venuta in aiuto. Negli ultimi dieci anni i centri per la cura delle unghie sono spuntati come funghi un po’ dappertutto, i corsi per diventare onicotecnico abbondano e sono molto frequentati, e ogni salone di bellezza che si rispetti si è dotato dei macchinari necessari alla cura delle unghie. Gli essiccatori per unghie vengono utilizzati principalmente su formule di smalto per unghie o gel che richiedono radiazioni ultraviolette per indurirsi. Le lampade attualmente impiegate da chi opera nel settore delle unghie si distinguono in “lampade UV” e “lampade Led”, ma non bisogna lasciarsi fuorviare dalla diversità del nome perché, in realtà, entrambe emettono raggi UV, l’unica differenza sta nell’intensità e nella lunghezza d’onda dei raggi ultravioletti emessi.
Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università della California San Diego, afferma che proprio le radiazioni emesse da tali dispositivi provocano mutazioni che causano il cancro nelle cellule umane.
I risultati della ricerca parlano chiaro, ma gli stessi esperti insistono sulla necessità di studi più approfonditi
“Se si guarda al modo in cui questi dispositivi vengono presentati, sono commercializzati come sicuri, senza nulla di cui preoccuparsi”, ha dichiarato Ludmil Alexandrov professore alla UC San Diego e coautore dello studio pubblicato su Nature Communication lo scorso 17 gennaio, “ma per quanto ne sappiamo, nessuno ha effettivamente studiato questi dispositivi e il modo in cui influenzano le cellule umane a livello molecolare e cellulare fino ad ora.” L’idea di studiare queste apparecchiature ha colpito il dottor Alexandrov nello studio di un dentista leggendo un articolo su una giovane partecipante ad un concorso di bellezza a cui era stata diagnosticata una rara forma di cancro della pelle al dito.
I ricercatori hanno così preso in esame tre diversi tipi di cellule della pelle, sottoponendole all’esposizione acuta e cronica alla luce degli asciugatori per unghie, scoprendo che una sessione di 20 minuti portava alla morte dal 20% al 30% delle cellule; tre esposizioni consecutive di 20 minuti ne hanno fatto morire tra il 65% e il 70%. Le cellule rimanenti hanno subìto danni mitocondriali e al DNA, con conseguenti mutazioni che sono state osservate nel cancro della pelle negli esseri umani.
Gli stessi studiosi protagonisti della ricerca sottolineano tuttavia, nelle proprie conclusioni, che “i risultati riportati in questo studio si basano su modelli di linee cellulari in vitro che, come tutti i sistemi modello, non emuleranno perfettamente la mutagenesi sito-specifica negli esseri umani. Ci sono almeno tre limiti importanti dei sistemi sperimentali utilizzati. In primo luogo, a tutte le linee cellulari mancherà lo strato corneo dell’epidermide cutanea che potrebbe influenzare l’effettiva mutagenesi dovuta alle radiazioni UVA. Inolre i sistemi in vitro possono accumulare mutazioni di fondo non fisiologiche che saranno diverse dalle mutazioni di fondo riscontrate nella normale pelle umana. In terzo luogo, l’accumulo di mutazioni nelle linee cellulari non fornisce informazioni dirette sulla carcinogenesi cutanea nelle popolazioni umane.”
I risultati della sperimentazione suggeriscono quindi fortemente che le radiazioni emesse dagli essiccatori per smalti UV possono causare tumori alle mani e aumentare il rischio di cancro della pelle ad esordio precoce. Saranno tuttavia necessari altri studi epidemiologici su larga scala per quantificare accuratamente il rischio di cancro della pelle della mano nelle persone che usano regolarmente le lampade UV per le unghie.
