Gabriele Natalizia in esclusiva a ‘Notizie.com’: “Berlusconi potrebbe aver pronunciato quelle parole per tre motivi. Ecco quali”.
E’ polemica per le parole di Silvio Berlusconi sull’Ucraina. La nostra redazione ha contattato Gabriele Natalizia, professore di Relazioni internazionali all’Università Sapienza di Roma e coordinatore del Centro Studi Geopolitica.info, per capire meglio cosa cambia dopo le dichiarazioni del leader di Forza Italia.
Gabriele Natalizia, stanno facendo molto discutere le dichiarazioni di Berlusconi sull’Ucraina. Cosa pensi delle parole del leader di Forza Italia?
“Il tema è: di chi è la responsabilità della guerra? E’ dei russi. Come si fa a chiedere agli ucraini di evitare di recuperare il territorio che era loro? Berlusconi potrebbe aver pronunciato quelle parole per tre motivi: il suo rapporto personale con il presidente Putin, la sua convinzione del rapporto ancora strategico tra Italia e Russia oppure per voler entrare in gamba tesa sul governo. Non credo che sia una persona che parla con leggerezza di queste cose“.
Cosa potrebbe cambiare tra Ucraina e Italia dopo le parole di Berlusconi?
“Credo nulla. Le parole di Berlusconi sono state sconfessate sia dal premier Meloni che dal ministro Tajani. Io penso che le dichiarazioni colpiscano più il governo da un punto di vista interno che internazionale. Gli ucraini non guardano all’Italia come loro principale sostenitore in questa guerra. Anzi ci sono stati diversi malumori in passato. Quello che conta per l’Italia è la partita della ricostruzione. Per tutti gli sforzi fatti sarà uno dei Paesi che potrà partecipare e non possiamo permetterci di fare degli errori simili“.
Intanto l’Ue ha detto no all’invio degli aerei in Ucraina. Decisione giusta?
“La dimensione aerea è quella più pericolosa perché molto difficile da controllare. E’ facilissimo finire nello spazio aereo di altri Paesi della Nato e questa sta cercando di tirare il freno sulle armi offensive. Gli aerei sono anche difensivi, ma è alto il rischio di passare da una guerra convenzionale ad una nucleare“.
Come precede la guerra in Ucraina?
“In questo momento si sta attendendo una nuova offensiva russa. Il fronte è molto largo, si combatte a bassa intensità ad eccezione di Bakhmut. Sembra che l’esercito russo stia testando un fronte ampio per capire meglio il punto debole dove colpire. Siamo tornati alla guerra divisionale in pieno stile sovietico e materiali e uomini sono fondamentali“.
L’attacco potrebbe arrivare il 24 febbraio?
“Io credo che l’offensiva ci sarà, ma non arriverà prima di fine marzo. Lo scorso anno ci ha dimostrato che un attacco fatto con mezzi pesanti e con i problemi logistici russi in questo periodo potrebbe non portare gli effetti sperati. In tanti dicono che le forze russe vorrebbero portare un successo entro il 24 febbraio, ma penso che alla fine si aspetterà. Un nuovo attacco, comunque, m lo aspetto anche perché ad una eventuale trattativa devono arrivare più forti possibili“.
