Vaia: “Catastrofisti all’angolo e distrutti. Siamo stati tutti bravi, ma ora serve ricostruire e programmare per bene”

Il direttore generale dell’ospedale Spallanzani di Roma fa una panoramica sulla situazione: “Il Covid non fa più paura, ma mai abbassare la guardia”

E’ stata una delle persone e dei volti più importanti durante la pandemia. Mai catastrofista o fomentatore di terrore nel periodo più buio, ma sempre predicando calma e ragione in base alla scienza, alla fine i risultati e i dati hanno dato ragione a Francesco Vaia, Direttore Generale dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “L. Spallanzani” e uno dei luminari nel campo della medicina del nostro paese che a Notizie.com si lascia andare a un piccolo sfogo: “A volte mi chiedo perché alcune persone devono soffiare sul fuoco e mettere paura o ansia alla gente, quando in realtà si è fatto e si sta ancora facendo adesso un lavoro incredibile dal punto di vista medico scientifico e pure sul piano della prevenzione relativo al covid, soprattutto dopo quello che abbiamo passato come paese e come civiltà. Proprio non li capisco, peggio per loro, ma sappiano che se la gente oggi come oggi va in giro senza la mascherina o che tutto sia sotto controllo, è perché siamo stati bravi, me lo dico da solo ma lo dico a tutti quelli che hanno contribuito, l’Italia, l’Europa e la cultura occidentale è stata brava, noi siamo stati bravi. Non ci sono dubbi“.

Il lumionare
Il direttore generale dell’ospedale Spallanzani, Francesco Vaia, ospite della trasmissione di RAI Uno ‘Porta a Porta’ (Ansa Notizie.com)

Sul perché il dottor Vaia si esprime così è presto detto: “Secondo qualcuno si doveva andare peggio anche con quello che sta succedendo in Cina, ma in realtà con la mole di lavoro effettuata in questi ultimi due-tre anni abbiamo fatto in modo di non avere più paura e di tenere il virus sotto controllo”. Già perché per tutto quello che stava succedendo in Cina, si temeva un’ondata di contagi paurosa, ma in realtà non è accaduto niente di tutto questo anzi la situazione è stata monitorata costantemente, senza la necessità di bloccare aerei (se non appena all’inizio ma solo per capire e organizzarsi), ma poi tutto è andato come doveva andare, e il professor Vaia spiega anche qui: “Rispetto a noi, in Cina non hanno immunità ibrida, loro hanno preso decisioni diverse dalle nostre, pensando che fosse una via più sicura, ma i fatti dimostrano che non era proprio così. Hanno deciso di attuare lockdown molto, troppo lunghi ma quel che più conta hanno puntato poco sui vaccini e per di più, non del tutto. Da parte nostra, in quel momento, come in altri, la nostra equipe dello Spallanzani è stata tra le prime ad attivarsi e ad andare con le nostre Uscar all’aeroporto di Fiumicino, per monitorare”

“Mai abbassare la guardia, anche se sarebbe meglio che lo Stato rimetta in sesto alcune situazioni come nelle scuole e nei trasporti”

Il professore
Il professor e direttore generale dello Spallanzani di Roma Francesco Vaia (Ansa Notizie.com)

Situazione più tranquilla non ci sono dubbi e gran parte del merito è di persone come Vaia che hanno guidato i governi a fare delle scelte oculate e, visti i risultati, anche azzeccate. Con l’attuale governo il dialogo è buono e costante, assicura Vaia a Notizie.com: “Abbiamo solo detto al Governo che, sulla base di dati scientifici e per tutto quello che era stato fatto, non era più necessario dare delle restrizioni agli italiani. Sono giorni che lo dico, basta guardare Sanremo e confrontarlo con quanto si vedeva negli anni scorsi, non c’era nessuno con la mascherina, proprio perché non ce ne era bisogno. E questa è l’immagine più bella che si potesse dare del nostro paese, anche, e mi piace ribadirlo, per tutto quello che è stato fatto in precedenza. Non è stato facile perché districarsi in mezzo a catastrofisti e gufi non è semplice, ma alla fine abbiamo avuto ragione noi”.

Ora però non bisogna fermarsi, né tanto meno abbassare la guardia, sostiene il professore Francesco Vaia: “La campagna vaccinale deve andare avanti, soprattutto per i più fragili, ma poi mi lasci dire una cosa o meglio ribadirla, non so se ancora è così, ma credo che ci siano ancora delle scuole che per areare le stanze e le aule durante le lezioni aprano le finestre e col freddo che fa non è proprio una cosa piacevole per i nostri ragazzi. Per me occorre davvero fare una specie di piano Marshall, mettendo magari in una stanza o facendo un progetto con tante competenze per rifare tutto e ripartire, come gli impianti di ventilazione nelle scuole o migliorare nei trasporti, per non parlare con la convivenza con gli animali, quando si vedono i cinghiali che vanno in giro indisturbati a mangiare nella mondezza non va bene, tutto questo per cercare di rendere e vivere al meglio la socialità. Il Covid non fa più paura, ma sia ben chiaro, questo lo dico da sempre, dobbiamo cercare di convivere con i microbi, ma dominandoli non facendo il contrario e questo si può fare sempre e comunque, seguendo ciò che consiglia di fare la scienza“. E come dargli torto?

 

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