Il tecnico degli inglesi ha commentato quanto successo a San Siro durante tutta la partita di Champions League. I tifosi rossoneri non hanno dimenticato la “vecchia” rivalità.
Ventuno mesi dopo quanto è cambiato il mondo. S’è capovolto, nel caso di Antonio Conte. L’ultima volta che era entrato a San Siro guidava l’Inter e festeggiava lo Scudetto, strappato alla Juventus dopo 9 tricolori consecutivi. Ci è tornato da allenatore del Tottenham, piegato 1-0 dal gol di Brahim Diaz nell’ottavo d’andata di Champions League. Fischi, soltanto fischi per lui.
I primi già alla lettura delle formazioni delle due squadre. C’era da aspettarselo da parte dei tifosi rossoneri. Conte ha vissuto la partita in modo diesel, iniziando pacatamente, forse per colpa dell’operazione alla cistifellea a cui si è sottoposto un paio di settimane fa. È sembrato più assatanato Pioli sulla panchina opposta, magari per “merito” della crisi che ha investito la sua squadra nel 2023. Il tecnico degli inglesi, intervistato a fine gara dai microfoni di Mediaset, ha commentato la partita persa di misura: “È stata intensa, giocata alla pari, la pecca è stata concedere il gol dopo soli 5 minuti e in quel modo. Potevamo sicuramente fare meglio, lì la partita si è messa in discesa per il Milan”. Per Conte è cambiato subito lo spartito del match: “Loro, una volta in vantaggio, erano molto più attendisti. Abbiamo avuto difficoltà a trovare spazi. Penso che comunque la gara sia stata equilibrata, decisa da un singolo episodio. È stato solo il primo round, entrambe le squadre avevano diversi infortunati, noi li avremo fuori anche nella gara di ritorno. C’era un po’ di emergenza in campo”.
Conte sui fischi: “Normale che sia così”
Conte si è poi soffermato sulle prove di Sarr e Skipp, due giovani centrocampisti impiegati in una sfida così delicata: “La loro partita è stata positiva, non era semplice davanti a 80mila spettatori. Hanno creato un bel rumore intorno al match, i miei giocatori potevano farsi influenzare negativamente, invece non è successo. Per questo sono contento, sono risposte che mi fanno stare più sereno per il futuro”. Infine il commento sui fischi indirizzati nei suoi confronti per tutti e 90 i minuti: “Fanno parte della gara e dell’essere tifosi. L’insulto non va bene, il resto bisogna accettarlo. Va bene così, non sono mai stato al Milan. Sono stato invece giocatore e allenatore della Juventus, poi allenatore dell’Inter. Normale che ci siano rivalità e sfottò. Penso che tutto sia stato nei giusti limiti. Anzi, faccio i complimenti al Milan”, ha concluso Conte. “L’anno scorso ha fatto qualcosa di incredibile vincendo lo Scudetto. Ci sono riusciti tutti insieme, compreso il pubblico”.