Stuprò e violentò paziente che voleva dimagrire: arriva la condanna

Aveva stuprato ed allo stesso tempo violentato una paziente che si era recata da lui per dimagrire: nelle ultime ore è arrivata la condanna nei confronti dello psichiatra

paziente stuprata
Violenza su donne (Ansa Foto) Notizie.com

Un episodio che si è verificato quattro anni fa e che ha fatto decisamente rumore. Ovvero quello di uno psichiatra che aveva frustato ed allo stesso tempo stuprato una paziente. Quest’ultima, all’epoca 25enne, era affetta da disturbo bipolare. Aveva deciso di recarsi dal professionista con la speranza di poter dimagrire. Ed invece è stato l’inizio di un incubo. Nelle ultime ore si è svolto il processo, con tanto di decisione da parte del giudice dell’udienza preliminare. Alla fine del processo (rito abbreviato) si è deciso per la condanna dell’uomo. Si tratta di Stefano Maria Cogliati Dezza, anni 71.

Quest’ultimo è stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione. Le accuse nei confronti dell’uomo sono inevitabilmente gravi visto che si parla di violenza sessuale. Conosciuto nella zona per essere il membro del collegio dei probiviri del Tennis Club Parioli, già nel consiglio direttivo del Circolo della Vela, vincitore del premio Bonifacio VIII nel 2021. Secondo quanto riportato dall’accusa pare che il professionista abbia fatto prima dimagrire la paziente. Una volta che ha raggiunto il suo obiettivo è passato all’azione, nella maniera più macabra possibile. Ovvero forzandola ad avere rapporti sessuali, prenderla a frustate e provocandole dolore utilizzando oggetti.

Roma, violentò paziente che voleva dimagrire: condannato psichiatra

Decisione tribunale
Tribunale (Ansa Foto) Notizie.com

A riportare la notizia è stato il quotidiano ‘La Repubblica‘, Il giudice, dopo aver riconosciuto le aggravanti, ha deciso di condannarlo. Il pubblico ministero, per lo psichiatra, aveva chiesto una condanna a sei anni e mezzo di carcere. Un incubo per la donna che ha vissuto un anno di terrore (fatti che si sono conclusi nel 2020). Fino a quando la vittima non ha deciso di vuotare il sacco e di raccontare quello che ha subito nel corso di tutti questi anni.

Prima raccontando gli accaduti al padre e poi denunciando il tutto alle forze dell’ordine. Denuncia che, successivamente, è arrivata in Procura. Di conseguenza sono partite le indagini che hanno incastrato il professionista. Quest’ultimo la trattava, in un primo momento, come una paziente qualsiasi. Anche se i suoi scopi erano decisamente diversi. Prima ha tentato di avere un approccio fisico con lei, fino a spingerla ad avere rapporti sessuali utilizzando la violenza. Tanto da farle delle iniezioni per non farle sentire alcun dolore.

 

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