Superbonus, crescono sempre di più le polemiche da parte del mondo politico: adesso cosa succede dopo lo stop imposto dal governo? Tutto quello che serve sapere in merito
Ok al blocco alla cessione dei crediti. Ed anche allo sconto in fattura. Tanto è vero che il tutto è già in vigore dopo la pubblicazione nella ‘Gazzetta Ufficiale‘, dopo il decreto varato dal Cdm. Un giro di vite voluto fortemente dal governo. Ovviamente questa decisione ha scatenato polemiche a non finire. Ovviamente, in molti, si stanno chiedendo cosa possa succedere in questo momento. Non arrivano notizie positive per chi vuole ristrutturare casa, magari rifare gli infissi oppure acquistare un condizionatore. In questo caso non sarà più conveniente. Non arrivano buone nuove neanche dal patrimonio edilizio che rischia una frenata non indifferente.
L’opzione che riguarda lo sconto, oppure la cessione, resta per chi ha già dato il suo ‘via libera’ per l’iter dei lavori. Ovvero quelli legati al superbonus, entro il 17 febbraio 2023. In particolar modo: gli interventi diversi da quelli effettuati dai condomini, la comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila); interventi effettuati dai condomini ed interventi di demolizione e ricostruzione di edifici l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo.
Per quanto riguarda gli altri interventi edilizi è necessario (sempre entro la stessa data): risulti presentata la richiesta del titolo abilitativo, siano già iniziati i lavori nel caso in cui non serva un titolo abilitativo, risulti regolarmente registrato il contratto preliminare o stipulato il contratto definitivo di compravendita nel caso di acquisto di unità site in fabbricati oggetto di interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione.
Superbonus, già ridotto al 90% nel mese di gennaio
Non sarà più possibile usare l’opzione della cessione del credito o dello sconto in fattura. Resta la detrazione fiscale attraverso la dichiarazione dei redditi. In questo caso le spese vanno pagate interamente, solo che potranno essere detratte dalle tasse. Questi sono gli interventi necessari: recupero patrimonio edilizio, efficienza energetica, adozione di misure antisismiche, recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, installazione di impianti fotovoltaici, installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici e superamento ed eliminazione di barriere architettoniche.
Nel frattempo il Superbonus è stato giù ridotto al 90%, a partire dal mese di gennaio. L’incentivo al 110% è stato depotenziato dalla legge di bilancio. Novità per quanto riguarda le villette: l’agevolazione resta piena fino al 31 marzo. Solamente per coloro che hanno fatto almeno il 30% dei lavori al 30 settembre. Per quanto riguarda gli altri, invece, è garantita al 90% fino alla fine del 2023. Se è prima casa ed il proprietario ha un reddito inferiore a 15.000 euro.