Caso Montaruli, scintille nella maggioranza: la frecciata di FdI a Mulè (Fi)

Il caso Montaruli ha alimentato un po’ di tensione nella maggioranza. Fratelli d’Italia ha replicato in modo duro all’invito di Mulè (Fi).

La vicenda Montaruli ha creato qualche piccola scintilla all’interno della maggioranza. In particolare, c’è stato un botta e risposta a distanza tra Fratelli d’Italia e il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè (Fi), orma da tempo finito nel mirino del partito di Giorgia Meloni per alcune sue posizioni.

Meloni e Mulè
Tensione tra FdI e Mulè sul caso Montaruli – Notizie.com – © Ansa

In questo caso ad aprire il botta e risposta è stato proprio il forzista che, come riportato da Il Giornale, ha invitato FdI a trarre delle conseguenze sul caso Montaruli. La replica da parte del partito di Giorgia Meloni non si è fatta attendere.

FdI a Giorgio Mulè: “Ha preso uno schiaffo morale dalla Montaruli”

Mulè
Mulè finito nel mirino di FdI dopo alcune dichiarazioni sul caso Montaruli – Notizie.com – © Ansa

In una breve dichiarazione rilasciata all’Adnkronos, FdI ha sottolineato come “Mulè pensava di metterci in difficoltà con le sue provocazioni, ma è stato proprio lui a prendere uno schiaffo morale dalla stessa Montaruli. Che provocatorie insinuazioni vengano da una persona come Mulè, che di pregiudicati nel suo partito ne vanta molti, è davvero intollerabile“.

Una replica molto chiara da parte di Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni, come confermato anche dai capigruppo Foti e Malan in una nota, ha accettato la decisione di Augusta Montaruli di rassegnare spontaneamente le proprie dimissioni e, allo stesso tempo, ribadito la propria fiducia nei confronti della propria esponente, che resta uno dei punti di riferimento per il partito.

Montaruli: “Mi sono dimessa per difendere le istituzioni”

Montaruli
Augusta Montaruli, ex sottosegretario all’Università – Notizie.com – © Ansa

Dimissioni che sono arrivate nella giornata di ieri, sabato 18 febbraio, a distanza di poche ore dalla sentenza definitiva della Cassazione sulle spese pazze. “Ho preso questa decisione per difendere le istituzioni certa della mia innocenza – ha spiegato l’ex sottosegretario subito dopo l’annuncio del passo indietro – mi riservo di valutare la possibilità di un ricorso alla Corte di Giustizia Europa. Ma posso dire con serenità che non ho causato l’ammanco alle casse pubbliche, ma anche nessun altro danno alla pubblica amministrazione e ai cittadini“.

L’esponente di Fratelli d’Italia ha anche ricordato che “a partire dal 2012 ho provveduto ad escludermi da ogni candidatura per ben cinque anni e in ogni caso fino alla prima sentenza di assoluzione“.

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