“Guadagno il doppio”, il racconto dell’insegnante precaria emigrata all’estero

Il racconto dell’insegnante precaria italiana che ha deciso di trasferirsi all’estero. Una scelta di cui assolutamente non si pente affatto. Da molti punti di vista 

Il racconto dell'insegnante
Annalisa Marangoni, l’insegnante italiana che si è trasferita all’estero (Foto Facebook) Notizie.com

Una scelta di vita importantissima. Ci vuole sempre coraggio a lasciare la propria città e soprattutto il Paese per iniziare un’altra avventura. In particolar modo all’estero: un altro tipo di vita, altra cultura , altri modi. Insomma, tutto diverso da quello in cui era abituata. Ed invece Annalisa Marangoni, di 42 anni, ha deciso di fare le valigie e andare a provare nuova esperienze. Salutati parenti ed amici di Costabissara (provincia di Vicenza) e decide di emigrare negli Emirati Arabi Uniti. Precisamente ad Abu Dhabi. Nel suo curriculum può vantare di parlare tre lingue. Non solo: è interprete e soprattutto traduttrice.

Fino a pochi mesi fa era insegnante in una scuola italiana. In una intervista che ha rilasciato al quotidiano ‘La Repubblica’ ha rivelato le differenze nette e devastanti che si sono in quel Paese e soprattutto nel nostro. Il suo ruolo è quello di insegnare la lingua italiana ai bambini. Lo fa in inglese, in una scuola internazionale. Per non parlare del guadagno che non si può assolutamente paragonare: 4mila euro al mese escludendo i benefit. Con tanto di appartamento, assicurazione sanitaria e visto lavorativo. Per un monolocale spende 1.200 euro a mese. La benzina costa 90 centesimi al litro e se vuoi andare in pizzeria per mangiare una margherita devi pagare 12 euro.

Il racconto dell’insegnante precaria italiana ad Abu Dhabi

Il racconto dell'insegnante
Annalisa Marangoni (Foto Facebook) Notizie.com

Non è finita qui visto che, nel suo racconto, ha rivelato che con 50 euro il taxi può portarti in giro per tutta Dubai. Anche se non è affatto semplice entrare nel Paese visto che ci sono molte limitazioni. Il primo è il “police check“, ovvero il certificato giudiziale per verificare la fedina penale. Prima di poter accedere ha dovuto affrontare tre colloqui, tutti in lingua inglese. “Ho dovuto tradurre e validare la mia laurea in Scienze della mediazione linguistica. Ora insegno alla Italian International School, una scuola privata, la più grande degli Emirati Arabi. Io insegno italiano, che sarebbe la loro lingua straniera“.

Un cambio di vita che non l’ha fatta assolutamente pentire: “Qui mi trovo benissimo. Ho il mare a 45 minuti. Ci sono tanti centri commerciali. Il vino è vietato: niente spritz. Ogni tanto vado a farmi i safari nel deserto o le cene a casa di qualche amico. Scuola? Guai ad essere severi con i bambini, è vietato. In ogni classe ci sono le telecamere, per controllare l’atteggiamento dell’insegnante. Se sgarri, vieni segnalato o sospeso“. Una esperienza che consiglierebbe davvero a chiunque: “Qui l’insegnante viene pagato nel modo giusto. Dopo i 65 anni non concedono più il visto e devi ritornare in Italia visto che gli anziani non li vogliono“.

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