“Persi 3 mesi”: la scelta di De Luca sulla riapertura delle scuole

De Luca chiarisce la sua decisione in merito alle riapertura delle scuole in Campania: “Abbiamo perso 3 mesi”. Poi l’affondo al governo.

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Vincenzo De Luca © Getty Images

Il pericolo di una sorta di “anarchia scolastica” è stato confermato. Il Governo ha infatti ribadito a più riprese la decisione di confermare l’apertura delle scuole il 10 gennaio. Una scelta che ha fatto discutere ed è andata incontro a pesanti critiche dai presidi, associazioni e famiglie, non contrarie, ma ancora in attesa di screening sugli studenti e misure che non sono mai state messe in atto. Il rischio è di assistere quindi ad una presa di posizione delle famiglie, intimorite e stordite dal tam tam mediatico. O ancora di decisioni autonome da parte delle regioni. Che iniziano ad arrivare.

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In tal senso il governatore della Campania ha chiarito la decisione in merito alla riapertura degli istituti. E nel fornire i dettagli sulla sua scelta, ha lanciato come spesso accade duri messaggi, esprimendo forti timori sul ritorno in classe degli studenti. 

De Luca: “Non riapriremo le scuole il 10 gennaio, è da irresponsabili”

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Vincenzo De Luca © Getty Images

Dura presa di posizione da parte del governatore della Campania, che ha scelto di non rispettare le indicazioni arrivate dal governo e dal ministero. Nella sua regione, le scuole non riapriranno il 10 gennaio. “Sarebbe da irresponsabili – ha affermato nella consueta diretta Facebook -, credo che in Campania andremo verso la proroga della chiusura dell’anno scolastico fino a fine gennaio per elementari e medie. Le nostre strutture sanitarie sono a lavoro e a breve si riunirà anche l’Unità di crisi per per prendere atto della situazione”. 

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Poi un pesantissimo attacco al governo. “L’Italia ha perso tempo – dichiara De Luca -, non è stato fatto niente per 3 mesi. Ci siamo esaltati e consolati da soli, senza prendere misure e decidendo in tempi lunghissimi. Sono state fatte scelte demenziali e ingestibili, le mezze misure non servono”. Istituti chiusi quindi, in attesa di una risposta del governo che non tarderà ad arrivare.

 

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