Secondo episodio di deturpazione dopo l’inaugurazione avvenuta mercoledì pomeriggio a Roma, presso l’area verde tra Via Crisafulli e Via Gregorio XI. Dopo essere stata colorata di giallo e rosso nella notte tra mercoledì e giovedì, questa volta è stata addirittura distrutta
“Finalmente dopo tanti anni abbiamo rimediato ad una mancanza storica di questa città: abbiamo dedicato una via ad Umberto Lenzini, il presidente del primo scudetto della Lazio, che ha contribuito a rendere grande il nome del club e della nostra città“. Con queste parole il sindaco Gualtieri ha presentato solamente due giorni fa il parco dedicato al “Sor Umberto”, il presidente che nel 1974 costruì da zero la Lazio del primo scudetto.
Ma le celebrazioni, cui hanno partecipato circa 300 persone, devono aver dato fastidio a qualcuno. A distanza di appena due giorni da quell’inaugurazione, infatti, sono già due gli atti vandalici nei confronto di quella targa. Già il giorno dopo la stessa è stata dipinta di giallo e rosso da qualche tifoso o sedicente tale romanista.
Targa Lenzini, altro atto vandalico
A seguire, dopo l’immediata pulizia da parte dell’Ama disposta delle autorità, c’è stato un nuovo vile attacco, questa volta se possibile anche peggiore. La targa che intitola la zona a Umberto Lezini è stata infatti distrutta.
Parco Umberto Lenzini, delinquenti ancora in azione nella notte… pic.twitter.com/FthpDkol2k
— Radiosei (@radiosei) February 24, 2023
Questa mattina è stata immediatamente fotografata ed è chiara la mancanza di una sua parte, divelta da qualcuno che nella notte ha deciso di deturpare ancora una volta un bene pubblico. Al riguardo si è espresso anche il sindaco Gualtieri con un Tweet: “Vergognosi i continui atti vandalici contro la targa che Roma ha doverosamente dedicato alla memoria di Umberto Lenzini. Verrà sempre ripristinata. Sporgeremo denuncia contro i responsabili, non la passeranno liscia“.
Ma al di là dell’aspetto penale, è giusto rimarcare come, per l’ennesima volta, la Capitale mostri la sua parte più squallida: una porzione (fortunatamente limitata) di una tifoseria (in questo caso della Roma), non riesce proprio a digerire che venga reso omaggio a un uomo che oltre ad aver contribuito in modo importante a bonificare la zona dove gli è stata dedicata quella targa, ha anche fatto la storia del club rivale, portandolo a vincere uno Scudetto incredibile. Saranno gli stessi che ancora oggi continuano a inneggiare alla morte di Paparelli con cori, scritte e slogan? Considerata l’educazione e il rispetto per le persone scomparse mostrati con questo modus operandi che sembra essere un marchio di fabbrica, non ci sarebbe davvero da sorprendersi.