Allarme nucleare, arriva la dura presa di posizione da parte della Cina in merito al conflitto che si sta verificando in Ucraina: gli ultimi aggiornamenti in merito a quanto sta accadendo fino a questo momento
Esattamente un anno fa l’inizio del conflitto in Ucraina da parte delle truppe russe. L’obiettivo di (quasi) tutti i Paesi del mondo è quello di trovare una soluzione a tutto questo: ovvero la fine di questa guerra. Una guerra che sta provocando tantissimi danni e soprattutto vittime. Basti pensare che sono più di 150mila, tra soldati e civili, che hanno perso la vita. Nel frattempo, in quest’ultimo periodo, si era parlato anche di un possibile utilizzo di armi nucleari in merito a questo conflitto tra Russia ed Ucraina. Con tanto di attacchi alle centrali atomiche ad uso civile. In merito a questa vicenda la Cina ha voluto esprimere il suo pensiero in merito. Con tanto di documento in cui sono stati messi in atto tutti i punti per attuare questo “piano di pace” o almeno una offerta di mediazione.
Un testo che è stato pubblicato apposta ad un anno esatto dall’inizio del conflitto. Tanto da includere 12 punti. Il primo riguarda la contrarietà agli attacchi contro le centrali nucleari. Un articolo che è stato emanato direttamente dal ministero degli Esteri. Si parla di: rispetto di sovranità, indipendenza e integrità territoriale di tutti i Paesi secondo le leggi internazionali riconosciute. Al secondo punto troviamo l’abbandono della “mentalità della Guerra Fredda“. Non solo: serve un concetto di sicurezza comune, globale, cooperativo e sostenibile per la stabilità a lungo termine del mondo. Al terzo punto troviamo il “cessate il fuoco” e lo stop ai combattimenti. L’obiettivo è quello di far trovare un accordo tra Russia ed Ucraina per arrivare ad uno stop da entrambe le parti.
Allarme nucleare, la Cina posta il documento ufficiale per porre fine a guerra
Al quarto punto troviamo i colloqui e i negoziati. Al quinto la protezione dei civili e la creazione di corridoi umanitari per l’evacuazione dalle zone di guerra. Al sesto punto l’invito a “rispettare rigorosamente il diritto umanitario internazionale“. Al settimo e all’ottavo punto il mantenimento della sicurezza delle centrali nucleari ed il rigetto delle armi nucleari. Con tanto di opposizione allo sviluppo e all’uso delle armi biologiche e chimiche da parte di qualsiasi altro Paese.
Al nono punto le garanzie per l’export di cereali: “tutte le parti dovrebbero attuare l’accordo firmato da Russia, Turchia, Ucraina e Onu in modo equilibrato, completo ed efficace“. Al decimo troviamo lo stop alle sanzioni unilaterali e alle pressioni che possono solamente creare dei problemi e non risolverli. Al penultimo c’è l’appello per “la stabilità delle filiere industriali e di approvvigionamento” per l’economia globale. L’ultimo, invece, tende a promuovere la ricostruzione postbellica.